«Sto rivivendo il mio incubo »

il mio incubo «Sto il mio incubo » 7/ ricordo di Roberta Ghidini «E un amico, sono sconvolta» BRESCIA. Roberta Ghidini non vorrebbe ricordare quel terribile 15 novembre 1991. Era un venerdì mattina, vicino al Carnaby, una discoteca di Lonato, quando venne rapita mentre si stava recando al lavoro da un notaio a Brescia. La ragazza, che allora aveva 19 anni, venne portata in Aspromonte. Due giorni dopo i carabinieri ritrovarono a Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria, una Lancia «Thema» marrone chiaro metallizzato rubata il giorno prima del sequestro a Salò. L'auto era stata probabilmente utilizzata per il sequestro: malgrado fosse stata bruciata, gli inquirenti vi trovarono infatti una pagina pubblicitaria di un giornale locale bresciano. La donna fu liberata un mese più tardi. Da allora, aveva sempre delegato il fratello Alessandro a tenere i contatti con giornali e televisioni. Stavolta è lei a parlare, dal telefono della propria abitazione. Roberta Ghidini... «No, guardi, se è per il sequestro di Manerbio non parlo. Cerchi di capirmi. Non l'ho mai fatto finora, non voglio cominciare adesso». Le pesa ancora molto tornare indietro nel tempo con la memoria? «Ormai non è possibile sottrarsi ai ricordi, ogni volta che una persona finisce nelle mani dei sequestratori. Stavolta la cosa mi tocca ancora di più. Mio padre è amico di Giuseppe Soffiantini. Io, poi, conosco bene i suoi figli». Roberta Ghidini, «A me capiHo resistitoche fosse t apita nel '91 ò nel '91 pensando tto irreale» Come ha saputo del sequestro? «Da papà. E' arrivato a casa verso l'una per il pranzo e mi ha informata. Io sono corsa in salotto, mi sono buttata sul divano. Ho pensato a quel signore anziano, che tra l'altro ha problemi al cuore». Ha rivissuto i momenti del suo sequestro? «Non vorrei parlarne, sono cose bruttissime, esperienze da non augurare a nessuno. Non so cosa dire». Quand'è l'ultima volta che ha visto Giuseppe Soffiantini? «Due anni fa, non ricordo in quale occasione. Una persona davvero cordiale, squisita. Papà, però, lo vedeva più spesso. Con lui ha rapporti davvero amichevoli». Se potesse lanciare un messaggio a Soffiantini, sulla base della sua esperienza, che cosa potrebbe dirgli? «Di tener duro, ma è difficile, anche per la persona più equilibrata di questo mondo, restare tranquilli in momenti del genere». E lei come ce la fece? «Continuavo a ripetermi che era impossibile quello che mi stava capitando, così mi sembrava di vivere una situazione totalmente irreale, fuori dal mondo. Soltanto una volta riacquistata la libertà mi sono resa conto di quanto mi era capitato. Ma la prego, non mi faccia dire di più. Sono cose davvero brutte a cui non voglio più pensare». Vincenzo Cornetta «A me capitò nel '91 Ho resistito pensando che fosse tutto irreale» Roberta Ghidini, rapita nel '91

Persone citate: Giuseppe Soffiantini, Roberta Ghidini, Soffiantini

Luoghi citati: Brescia, Gioiosa Ionica, Lonato, Manerbio, Reggio Calabria, Salò