Prodi: urgente modificare la legge sull'editoria di R. Int.

Prodi: urgente modificare la legge sull'editoria Maccanico: fìnanzieremo i progetti, non i soggetti Prodi: urgente modificare la legge sull'editoria ROMA. La legge sull'editoria ha fatto il suo tempo e va riformata per rilanciare il settore in crisi, ma il suo rinnovamento passa attraverso nuove modalità di finanziamento. Le linee-guida di riforma della legge 416/81 sono state presentate a Roma nel corso della «Giornata di lavoro sull'editoria», organizzata dalla Presidenza del Consiglio per presentare il rapporto realizzato da un apposito gruppo di lavoro. Ad iniziare dal presidente del Consiglio Romano Prodi, tutti gli intervenuti hanno sottolineato l'importanza della riforma e della nuova impostazione dei finanziamenti pubblici all'editoria. Il ministro delle Poste Antonio Maccanico ha detto che la «revisione della 416 è indilazionabile e che occorre procedere speditamente; i 500 miliardi che lo Stato dà all'editoria non devono più finanziare i soggetti ma i progetti». Maccanico ha ricordato che deve esserci una stretta connessione tra le attività editoriali ed il multimediale, anche in relazione alla riforma del sistema radiotelevisivo. Le linee di riforma sono state presentate dal sottosegretario Arturo Parisi che è stato il promotore del gruppo di lavoro. «L'editoria è un cantiere chiuso da troppo tempo che deve essere riaperto all'attenzione del mondo politico e dell'opinione pubblica». Dalla legge sull'editoria, approvata ben 16 anni fa, i provvedimenti che si sono susseguiti non sono mai stati di tipo strutturale. Fino al disegno di legge Parisi che prevede, fra l'altro, l'ampliamento in via sperimentale dei punti vendita, con la soddisfazione dichiarata degli editori e la disponibilità dei principali sindacati degli edicolanti, [r. int.]

Persone citate: Antonio Maccanico, Arturo Parisi, Maccanico, Parisi, Romano Prodi

Luoghi citati: Roma