Il duro Waigel cede. Chiede «più flessibilità sul debito»

Il duro Waigel cede Il duro Waigel cede Chiede «più flessibilità sul debito» L'allarme di Tietmeyer - che in un nuovo incontro con Waigel, oggi, cercherà una soluzione alla «guerra dell'oro» scatenata dal tentativo del governo di rivalutare le riserve federali - trova eco a Bonn: Kohl e i leader dei partiti di maggioranza si sono incontrati ancora una volta, ieri, per mettere a punto una nuova manovra in grado di coprire un buco di bilancio valutato in almeno 50 miliardi di marchi, nel biennio 1997-98. L'accordo sulle misure da pren¬ dere ancóra non c'è, ma sembra profilarsi. Messo da parte l'aumento fiscale richiesto da Waigel - per l'assoluta opposizione dei liberali, che minacciavano l'uscita dal governo - il Cancelliere è orientato verso nuovi tagli allo stato sociale (si parla, fra l'altro, di ridurre i sussidi di disoccupazione), verso nuove privatizzazioni e verso il «congelamento» in un istituto di credito del pacchetto pubblico delle azioni «Telekom». Un'operazione - quest'ultima - che solleva molti dubbi, ma che grazie agli interessi pagati dalla banca potrebbe portare nelle casse dello Stato una decina di miliardi quest'anno e una quindicina nel '98. Molto, nella definizione delle misure, dipenderà dall'incontro fra Waigel e Tietmeyer: di rivalutazione delle riserve auree si dovrebbe parlare soltanto dopo l'avvio dell'Unione monetaria; ma una parte almeno delle riserve valutarie potrebbero essere messe a bilancio nel '98. Emanuele Novazio Onorevole Lafontaine, lei è leader dell'Spd. Il compromesso raggiunto ad Amsterdam fra Kohl e Jospin la soddisfa? «Avremmo voluto di più, ma siamo soddisfatti. Il compromesso sull'occupazione è un passo avanti, e sappiamo che il processo europeo è sempre lento. L'elemento importante, per noi, è che Jospin alla fine è riuscito a far passare il "capitolo sull'occupazione": a far passare il principio che a livello europeo l'occupazione è altrettanto importante della stabilità, e che le persone sono altrettanto importanti del denaro». Approverete al Bundesrat il trattato di Maastricht? «Dobbiamo prima conoscerlo nei dettagli, studiarlo. Avrebbe potuto essere migliore, ma è un buon inizio grazie al principio della difesa dell'occupazione. Il governo tedesco ha dovuto modificare la sua vecchia posizione, secondo la quale all'occupazione ognuno deve pensare da sé, in casa propria. Adesso si tratta di dargli concretezza: il che significa che la politica economica e so¬ Tietmeyer avverte «La Germania dovrà fare sforzi notevoli per poter essere fra i primi nell'Euro» Qui accanto Il leader delI'Spd Lafontaine Nella foto grande il premier Prodi con Kohl

Luoghi citati: Amsterdam, Bonn, Germania