Tv, gli anni d'oro in bianco e nero

I In mostra a Torino le foto dell'archivio storico Rai, fra 1954 e 1969 Tv, gli anni d'oro in bianco e nero Da Filogamo a Arbore, tutti gli eroi in cento immagini I TORINO L personaggio con la farfalla nera sullo sparato bianco, il viso ovale pronto a gonfiarsi sulle gote, che sillaba le parole di un libro aperto fra le grandi mani, è Luciano Pavarotti. Sta guardando lo spartito del Rigoletto, l'immagine è stata scattata all'Auditorium Rai di Torino nel 1967, quando il tenore modenese non era ancora Big Luciano, nemmeno nel fisico: pochi, anche fra i suoi appassionati, lo riconoscerebbero. Edoardo Sanguine ti. invece, colto di fronte a una graziosa Milena Vukotic per una lontana trasmissione di Amico libro, ha già il profilo dantesco che aveva tanto colpito Ungaretti, e lo distingue anche ai nostri giorni: ma più aguzzo, se possibile, più prosciugato nella foto che lo sorprende, malandrina, con una borghesissima cravatta a tinta unita. E siamo - chi lo direbbe - nel cuore del '68. Sono due fra le 60 mila immagini conservate nell'archivio torinese della Rai, oggi tornate alla luce, con un anno di lavoro per catalogarle, qu iniziativa della Fondazione Italiana per la Fotografia, diretta da Luisella D'Alessandro. Le 100 più rappresentative sono state ingrandite per la mostra che s'inaugura stamattina alle 11 nella sede di via Avogadro 4: e ci restituiranno un pezzo di storia. La selezione parte dal 1954, arriva fino al '69, i 15 anni d'oro della Rai a Torino: mentre nasceva, in via Montebello, la tv italiana e negli studi della radio passavano i protagonisti della vita culturale europea. Bastino, a dare il segno, le due fotografie iniziali: Karajan che il 31 ottobre 1954 dirige la prove del concerto con l'Orchestra Filarmonica di Londra all'Auditorium; Alda Grimaldi, prima regista della nostra tv, che riunisce attorno a sé il pionieri stico gruppo di Settenote: con Su sanna Egri, Raffaele Pisu, la Mon daini, Pandolfi, Pietro De Vico. E, andando avanti, un prestante Nunzio Filogamo con una sinuosa Juliette Greco all'Alfieri; un diciottenne Gianni Vattimo che conduce il settimanale televisivo Orizzonte, diretto da un ventiduenne Furio Colombo; Carlo Levi che discute di Gobetti con Novello Papafava, l'antico gobettiano diventato presidente della Rai; un trasognante Benedetti Michelangeli al pianoforte, uno scicchissimo Ernesto Calindri in Cinquanta minuti d'attesa radiofonico, un terragno Gino Cervi travestito da personaggio della Bassa in L'Emiliana televisiva. Si arriva fino a un incipiente Renzo Arbore che presenta una rassegna estiva di dischi (c'è sempre una prima volta) con Gabriella Farinon. L'ultima immagine è gloriosa e malinconica: con il regista Edmo Fenoglio che prepara a Torino la riduzione televisiva dei Buddenbrook, ancora oggi memorabile: protagonisti Paolo Stoppa, Rina Morelli, Glauco Mauri, Valentina Cortese, Nando Gazzolo. Oggi non c'è più Fenoglio, non si fanno più i Buddenbrcok né alcun altro di quei programmi che hanno dato un pubblico alla nascente Televisione italiana. Gli studi sono quasi fermi. Dove sono le nevi di un giorno? La tv si riempie di film importati dall'estero, le produzioni nazionali sono girate in esterni, la prosa televisiva dimenticata. Rimane la storia, fissata nei brani di pellicola, che fotografi diligenti hanno registrato per tanti anni. Sarà il caso di guardarle con atten¬ zione, queste fotografie, alla ricerca di quel poco che è rimasto. Chi si vede nella immagine numero sei della mostra? E' dedicata a una ripresa di Fortunatissimo all'Alfieri, anno 1955. La signora a sinistra, in lungo, che mostra la sua bella dentatura al pubblico, si chiama Maria Teresa Ruta prima annunciatrice della nostra tv, zia di altra Ruta che tutti oggi conoscono. Il signore con i folti capelli scuri a destra, che non cede il microfono, si chiama Mike Bongiorno, e non risulta zio di altri Mike. Abbiam sempre lui, da 42 anni. Giorgio Calcagno Edoardo Sanguinea e Milena Vukotic in «Amico libro»

Luoghi citati: Londra, Torino