Pedofilia, maxi-retata in Francia

Fra gli arrestati anche insegnanti e religiose: forse coinvolto un politico Fra gli arrestati anche insegnanti e religiose: forse coinvolto un politico Pedofilia, maxi-retata in Francia Fermate oltre 600persone PARIGI NOSTRO SERVIZIO In più di 600 sono finiti in carcere, e non è finita. «Ado 71», la più grande operazione mai portata a termine contro i pedofili è scattata all'alba di ieri in Francia, con uno spiegamento di 2500 gendarmi che hanno fatto irruzione nelle case di 814 sospetti. Appena 24 ore prima, si era aperto a Parigi il processo per pedofilia a 71 imputati, che si accalcavano in un'unica grande aula di tribunale, insieme ad avvocati e giornalisti. E in tutta la Francia fioccano una dopo l'altra pesanti condanne per sevizie, violenze, atti osceni e commercio di immagini di minori, in un'escalation di interventi il cui inizio può essere datato all'esplosione del «caso Dutroux» in Belgio. «Ado» è la sigla francese per «adolescenti». Il numero «71» è quello del dipartimento a Nord di Lione in cui è scattata l'operazione di ieri, allargatasi a macchia d'olio non solo al territorio francese metropolitano, ma anche ai possedimenti d'oltremare. Responsabile dell'inchiesta è il procuratore di Macon, Jean-Louis Coste, che a diverse riprese ha aggiornato la situazione, in continua evoluzione. ((Abbiamo dato un bel calcio al formicaio» ha dichiarato, precisando che fra i fermati c'è anche un individuo il cui volto è tristemente noto agli schedari della pohzia, e che i gendarmi hanno riconosciuto dalle immagini di una videocassetta. Almeno quattro sono i minori su cui questa persona - di cui non è stato reso noto il none - compie stupri e violenze, immortalato dalla telecamera. E poi - dal magistrato stesso - è venuto l'ormai atteso triste elenco delle professioni presenti fra i fermati: otto insegnanti, altrettanti funzionari pubblici, il direttore di un centro-vacanze, due religiosi, forse un politico. A lungo, e per troppi anni - ripetono le autorità francesi, fra cui il nuovo ministro delegato alla Scuola, signora Segolene Rovai - il problema della pedofilia, degli incesti, delle violenze in famiglia, è rimasto soffocato dietro «un muro di silenzio». Come in Italia, la pedofilia in se stessa non compare come reato nel codice penale, ma è perseguita tra¬ mite altri reati, il più grave dei quali è quello di «corruzione di minore di 15 anni» (10 anni di carcere). Negli ultimi mesi si è moltiplicato però il numero delle indagini e delle retate che hanno sgominato reti che commerciano videocassette porno con immagini di violenze o effusioni di minori. «Internet» e il «Minitel», la rete telefonica francese, si sono rivelati i due vettori privilegiati attraverso i quali i pedofili riescono a commerciare immagini, a trasmettere inviti o a cercare nuovi adepti minorenni. H processo che si è aperto lunedì a Parigi nei confronti di 71 persone fra i 22 e i 70 anni, giunge al termine di un'altra vasta operazione, scattata nel 1994. Il suo nome in codice è «Toro Bravo» dal marchio che compariva sulle videocassette smerciate in Francia. Le immagini - con ragazzini anche minori di 10 anni, quasi tutti sudamericani - erano state girate in Colombia. Alcuni titoli: «Piccolo John», «5X18», «Carlos», «Orlando». A dare il «là» alle indagini fu - tre anni fa, quando le cautele dei pedofili erano molto minori di oggi - un ingenuo membro della rete, che fu preso con le mani nel sacco mentre stava per far pubblicare un annuncio di «richiesta di minori». A grappolo, il «muro di silenzio» ha cominciato a sgretolarsi, le confessioni e gli indirizzi sono venuti fuori per la determinazione e il grande dispiego di forze della polizia e della gendarmeria. Anche «Ado 71» - di certo la più vasta operazione di sempre - è scattata grazie ad uno degli arrestati di «Toro Bravo», a sua volta denunciato da un professore pedofilo. La più fitta agenda di clienti ha dischiuso al magistrato gli accessi della ragnatela sotterranea dei pedofili insospettabili. A margine di tutto ciò, da diverse scuole, istituti, colonie estive, giunge il segnale di una sorta di clima di psicosi nascente: alcuni giorni fa, un padre è stato raggiunto dai poliziotti allertati da alcuni passanti che lo avevano visto prendere in braccio il proprio figlio e accarezzarlo. H sindacato degli insegnanti invita tutti alla calma. Tullio Giannotti Le cassette dei pedofili sequestrate recentemente in Francia

Persone citate: Dutroux, Louis Coste, Segolene Rovai, Tullio Giannotti