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Un fendo delle Generali Un fendo delle Generali Stanziati 12 milioni di dollari per le vittime dell'Olocausto MILANO. Le Assicurazioni Generali costituiranno un fondo di 12 milioni di dollari per onorare le vittime dell'Olocausto. Il fondo verrà attivato nell'arco di 12 anni e opererà a supporto delle istituzioni impegnate in questo campo o in forma autonoma per iniziative culturali e assistenziali tramite un apposito comitato di cui Generali farà parte. Tra i programmi quello di creare un centro di informazione per fornire agli eredi delle vittime dell'Olocausto utili notizie sulla base della documentazione esistente, le cui procedure verranno definite nelle prossime settimane. E' inoltre prevista a luglio una visita in Israele del presidente della Compagnia, Antoine Bernheim, e del vicepresidente e amministratore delegato Gianfranco Gutty quale ulteriore testimonianza dell'impegno delle Assicurazioni Generali per lo sviluppo delle relazioni esistenti e del mercato assicurativo israeliano. Le Assicurazioni Generali, costituite nel 1831 a Trieste, sin dai primi mesi del 1832 hanno aperto sedi nelle principali città dell'Impero asburgico, contribuendo in misura determinante a diffondere nell'Europa centro-orientale lo spirito della libera previdenza e mantenendo un ruolo di leadership in campo assicurativo nei Paesi sorti dopo la prima guerra mondiale. A conclusione della seconda guerra mondiale, con l'occupazione sovietica e l'avvento dei regimi comunisti, le principali attività economiche in quei Paesi vennero nazionalizzate, e le Generali perdettero, oltre alle proprie sedi, 14 compagnie controllate ed un esteso patrimonio immobiliare che comprendeva 184 palazzi, ubicati nei principali centri cittadini. A seguito dei provvedimenti di nazionalizzazione e di espropriazione fu trasferita agli Enti o società di Stato l'intera attività assicurativa e quindi gli impegni nei confronti degli assicurati con i relativi attivi a copertura degli impegni. [AGI] Nella foto grande un'agghiacciante immagine dell' Olocausto e a lato il caveau di una banca svizzera al centro di aspre polemiche