La Somalia spacca la maggioranza: metà vota la mozione del Polo che difende i soldati

la Somalia spacca la maggioranza Andreatta: il Sismi sapeva che c'erano stati maltrattamenti ma non furono trovate prove la Somalia spacca la maggioranza Metà vota la mozione del Polo che difende i soldati ROMA. Il Sismi sapeva che in Somalia qualcosa non andava per il verso giusto. Furono redatte almeno due informative che raccoglievano voci di maltrattamenti e di comportamenti scorretti nei confronti di donne somale. «Ma non fu trovato alcun riscontro alle informazioni - ha raccontato ieri il ministro Andreatta in Parlamento - poiché le associazioni citate erano inesistenti o gli anziani interpellati negavano». E' la novità più rilevante che è emersa dal dibattito parlamentare di oggi. Ma la sorpresa vera arriva in serata. La maggioranza si spacca a metà. Al momento di votare una mozione del Polo, che difende l'operato dei nostri soldati in Somalia e Mozambico, salvo perseguire le deviazioni individuali, D governo è favorevole, ma vota contro il ministro Anna Finocchiaro (Pari opportunità). Votano a favore Polo e metà maggioranza. Votano contro Lega, Rifondazione, Verdi e 66 deputati della Sinistra democratica. Il ministro della Difesa, poco prima, aveva scartato l'ipotesi di sciogliere la brigata paracadutisti Folgore «che è un reparto eccellente». Ma aveva promesso anche severità. «Non ci saranno incertezze, tentennamenti, coperture o ritardi. E' assolutamente indispensabile giungere in tempi rapidi alla verità». Si proceda dunque nell'accertamento delle responsabilità individuali. Ma non si faccia un processo al- l'esercito. Intorno al rapporto dei nostri 007, però, si accende la prima polemica della giornata. Franco Frattini, presidente del Comitato di controllo sui servizi, protesta perché il governo non trasmise nel luglio 1993 al Parlamento il documento citato oggi da Andreatta. «Sapevo da tempo che il rapporto era incompleto. Ho chiesto al ministro Andreatta di far pervenire entro domani al Parlamento rinformativa mancante. E' grave se il rninistero ha fatto una cernita delle carte da inviare al comitato». Risponde a distanza il ministro interessato, Fabio Fabbri, socialista: «Queste informative io non le ho mai viste. E penso di poter dire che non le abbia mai viste nemmeno il presidente Ciampi, che sicuramente me ne avrebbe parlato. Da quanto mi risulta, i rapporti furono inviati allo stato maggiore dell'Esercito e al Cesis. Non arrivarono mai all'attenzione dell'autorità politica. Certo che è strano come metodo. Ma forse si rivelarono fin da subito infondate». La seconda polemica della giornata investe invece il fronte della commissione d'indagine. Cominciano i senatori di An, che intrawedono nella commissione dei cinque saggi una «indiretta sconfessione e pregiudiziale posizione di sfiducia nei confronti del generale Vannucchi». Il quale generale, a sua volta, si piglia i rim¬ brotti di Rifondazione comunista e dell'Osservatore Romano per aver anticipato i suoi giudizi sull'inchiesta. Il generale, come si ricorderà, l'altro giorno aveva sostenuto che alcuni episodi erano stati «ingigantiti» dalla stampa. Ma chi ci mette il carico da novanta è il deputato della Lega Nord, Alberto Lembo, che ironizza sulla presenza della signora Tullia Zevi nella commissione governativa. «E' un altro successo della lobby ebraica», dice Lembo. Apriti cielo. Mauro Paissan, Verdi, si rivolge a Violante: «Il fatto che un deputato parli in quest'aula di "lobby ebraica" mi fa venire i brividi». Violante risponde: «Anche a me. Spero che non sia stato detto. Lei sa che cosa viene dopo: i campi di sterminio». Insorge anche il portavoce dei Verdi, Luigi Manconi: «Lembo non sa di cosa parla. Dio lo perdoni». E Lembo: «Per i miei peccati me la vedrò io con 0 Padreterno. Quando è stata magnificata la composizione della commissione d'inchiesta, si è citata la Zevi come presidente della comunità ebraica italiana. Si è fatto un preciso riferimento organizzativo e razziale». Altre due notizie, però, emergono dalla relazione di Andreatta. Quattro ufficiali furono rimpatriati «per comportamento scorretto nei confronti di somali». I comportamenti immortalati dalle fotografie pubblicate su Epoca, con i prigionieri incappucciati e incaprettati, liquidati all'epoca come «eccesso di zelo», furono bollati da una commissione interna come «comportamento eccessivamente^e inutilmente costrittivo» e «travalicanti le regole d'ingaggio». Ma mentre la commissione d'inchiesta governativa comincia i suoi lavori - ieri ha sentito come testimoni due ufficiali che parteciparono alla missione - dalla Somalia giunge la voce che è partita la corsa agli indennizzi. Sono in molti a essere convinti che l'Italia stia per mettere mano al portafogli per chiudere il caso. Saverio Vertone, Forza Italia, invece ravvede un complotto dietro l'intera vicenda «proprio nel momento in cui l'Italia è sotto esame in Albania, la Germania non ci vuole in Europa e ci battiamo per entrare nel Consiglio di sicurezza all'Orni». Francesco Grignetti L'ADDESTRAMENTO PEI PARA1 DI LEVA 4 settimane Scuoia di porocadutismo | . 5/6" sett. Combattimento individuale / 4/5 sett» Modulo di specializzazione j 4 sett. Operazioni mantenimento pace 6/3 seti. Addestramento di specialità : 3 seti. Add. inabitati, boschi ecc. 3/4 «ett. Attività di campagna : 4/5 sett. Qualificar, prof individuale 4/S sett. Perfez. add. minori unità ADDESTRAMENTO DEI VOLONTARI IN FERMA BREVE 3 mesi Reggimento addestr. reclute Corso caporali + Combattimento 2 mesi Scuola d'arma ? 19 mesi Qualifica guastatore % paracadutista 1 Esercitazioni NATQ/UEO 12 mesi promozione a caporgi maggiore L'ITER FORMATIVO DEI VOLONTARI PERMANENTI 2/3 mesi Istruzioni tecnico-tattiche fino al S° anno Corsi di paracadutismo e di qualificazione comando tino al 10° Corsi di aggiorn. mezzi e armi fino al 15° Corsi di formaz. prof. militare Uno al 35° Compiti di istruttore 1

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