«Macché giovani carrieristi. Qui si lavora quasi gratis»

«Macché giovani carrieristi Qui si lavora quasi gratis» INTERVISTA LA VITA IN ISTITUTO «Macché giovani carrieristi Qui si lavora quasi gratis» LROMA E verità che vengono fuori faticosamente e a precipizio vengono ritirate. La «grande famiglia» - come il professor Gaetano Carcaterra ha definito l'Istituto di Filosofia del Diritto alla facoltà di Giurisprudenza che vistosamente si ricompatta e via via si sfalda. Ogni giorno definisce un nuovo quadro del clima in cui si sarebbe consumato romicidio di Marta Russo. E' l'omertà che determina la continua oscillazione delle responsabilità individuali? «Un istituto universitario non è una struttura rigida e omogenea che può garantire copertura a chi si macchia di un defitto simile o depista le indagini o mente o impone la sua linea. Quale sarebbe il premio? Chi lo assegnerebbe? Quella alla "Sapienza" è una struttura fluida, di gente che va e viene, che ne- gli ultimi quattro anni - ad esempio - fra pensionamenti, nuovi impiegati, nuovi dottorandi, giovani che hanno vinto il dottorato in un'altra università, ha cambiato faccia per un terzo almeno delle persone che ci lavorano». Lo dice il professor Enrico Ferri, ricercatore di Filosofia del Diritto alla Terza Università di Roma, che in questo Istituto si è laureato con il professor Cotta, con il professor Romano ha compiuto il dottorato di ricerca, e in continuazione viene perché ha degli amici, segue alcune tesi di laurea, assiste a conferenze, seminari, presentazione di libri; proprio per questa sua cono¬ scenza dell'Istituto il 27 maggio scorso è stato convocato alla Squadra Mobile di Roma e interrogato. La struttura fluida può non proteggere. Ma non può spingere alle mosse più disperate dei giovani in carriera come appunto Scattone e Ferraro? «Ma quale carriera! In quell'istituto ci sono 3 professori ordinari, 3 ricercatori, e si danno duemila esami l'anno. Questo significa che gran parte del lavoro lo fanno i volontari, i dottorandi, i cultori della materia come ora si chiamano gli ex assistenti, i borsisti che - se sono fortunati - guadagnano 1 milione al mese e dopo anni e anni di studi, attese, pubblicazioni, viaggi di aggiornamento all'estero, magari diventano ricercatori arrivando a guadagnare 30-35 milioni l'anno. Negli ultimi 10 anni qui è andato a concorso un solo posto da ricerca¬ tore. Resta chi ha una forte motivazione, una grande passione. Chi pensa al prestigio o ai soldi, dopo due anni se ne va. Scattone e Ferraro li vedevo, ma non conoscevo neppure i loro nomi: facevano parte della massa, erano appena agli inizi del cammino. E' più strano, piuttosto, che la Lipari ne abbia incontrato uno e non lo abbia riconosciuto, non le abbiano detto niente né la sua faccia né la sua voce». Le potenzialità di lavoro ristrette alimentano la competizione e i rischi. La paura di perdere il posto non potrebbe aver davvero paralizzato la Alletto? «Ma perché doveva essere licenziata, se parlava? Al massimo le potevano rendere la vita difficile, e allora lei poteva sempre rivolgersi all'ufficio personale e andare da un'altra parte. Perché tacere per tanto tempo, conoscendo la dinamica A sinistra l'ingresso dell'Istituto di filosofia del diritto Nella foto in alto Maurizio Basciu direttore della biblioteca d'istituto arrestato ieri mattina

Persone citate: Cotta, Enrico Ferri, Ferraro, Gaetano Carcaterra, Marta Russo, Maurizio Basciu, Scattone

Luoghi citati: Lipari, Roma