Il segreto dei castelli di sabbia di Piero Bianucci

Il segreto dei castelli di sabbia Un fisico Usa: ecco perché non si sbriciolano quando il sole li prosciuga Il segreto dei castelli di sabbia TRA qualche settimana, quando sarete sdraiati su una spiaggia, potrete guardare ai castelli di sabbia costruiti dai ragazzini con un occhio più consapevole: Peter Schiffer, un fisico della University of Notre Dame, nell'Indiana (Usa), ha scoperto perché quei castelli non si sbriciolano neppure quando il sole canicolare sembra averli completamente prosciugati. Direte: ma non mi sono mai posto il problema. Male, a volte sotto un fenomeno dall'apparenza banale si nasconde qualche profonda legge della natura. Pensate alla mela che cadde dall'albero sotto gli occhi del giovane Newton rivelandogli la legge di gravitazione universale. Vi interessi o no, ecco perché il castello di sabbia non crolla: perché, ha annunciato Schiffer sull'ultimo numero di «Nature», tra i granelli di sabbia si formano minuscoli ponti di acqua, che li incollano tra loro tenacemente grazie a forze mole¬ colari di superficie. Il fatto, poi, che i granuli abbiano dimensio.ni variabili e non siano perfettamente sferici, aiuta la coesione. Stabilito questo primo importante risultato, il professore ha approfondito il problema e ha misurato anche la quantità di acqua necessaria per formare i microscopici ponti: ne basta una quantità minima, l'imo per cento dell'acqua impiegata dai ragazzini nella costruzione. Sostiene Schiffer che la' sua scoperta può rivoluzionare le tecniche costruttive di edifici e di ponti, nonché trovare applicazione nella fabbricazione di pastiglie medicinali. Sarà. A noi sembra che questa scoperta possa essere anche un ottimo argomento per avviare un discorso intellettuale con la vicina (o il vicino) di ombrellone. Un discorso, si spera, foriero di un altro genere di coesione, non di tipo molecolare ma epidermico. Piero Bianucci

Persone citate: Newton, Peter Schiffer, Schiffer

Luoghi citati: Indiana, Usa