Due «case» per i servizi psichiatrici
Due «case» per i servizi psichiatrici Saranno eliminati i cronicari dove venivano parcheggiati i pazienti più gravi Due «case» per i servizi psichiatrici Inaugurate le strutture residenziali dell'Usi3 Due strutture residenziali per i servizi psichiatrici sono state inaugurate ieri mattina nell'Usi 3. Si tratta del Centro Diurno di via Sostegno 33 e della Comunità protetta «Michele Risso» (18 posti) di corso B. Brin 5. Entrambe fanno parte della Seconda unità modulare di psichiatria (primario il professor Elvezio Pirfo). «Abbiamo così completato la politica di riqualificazione dei servizi psichiatrici» spiega il direttore generale Gianluigi Boveri all'assessore regionale alla Sanità, Antonio D'Ambrosio. E assicura con soddisfazione: «In questo modo non avremo mai più locande per i pazienti psichiatrici». Nel primo caso il nuovo servizio è in una villetta unifamigliare a un piano. C'è anche un piccolo pezzo di terra che potrà essere coltivato ad orto o trasformato in parte in giardino. «La costruzione è stata data in comodato gratuito dal Comune che ha provveduto alla ristrutturazione con risorse proprie e della Regione» dice Boveri. La Comunità protetta invece ospiterà 18 pazienti schizofrenici rientrati da lunghe degenze presso case di cura convenzionate. Da oggi la rete residenziale ha circa 80 letti a gestione sanitaria diretta. «L'apertura della comunità chiude definitivamente il discorso delle famigerate locande cittadine», dice soddisfatto Boveri. «Gh ospiti sono tutti pazienti molto gravi espulsi da molti anni dalle loro famiglie che da oggi troveranno un ambiente diverso, più consono alla loro condizione». Il problema dell'assistenza a questo tipo di malati è complesso. Troppe volte si è fatto ricorso alle locande. «Strutture residenziali divenute per lo più meno idonee e non direttamente gestite dal Dipartimento», spiegano all'Usi 3. «C'è di più. Alcune di queste residenze sono fisicamente molto lontane da Torino. Così diventa difficile mantenere i contatti con i propri parenti e con gh operatori». L'investimento odierno nasce da un accordo misto tra parte pubblica e privata. Boveri prosegue: «L'Azienda Usi 3, mediante gare d'appalto, ha affidato la conduzione alberghiera ad una struttura privata, il progetto psicopedagogico integrativo, a una cooperativa sociale e ha mantenuto tutte le prestazioni sanitarie specialistiche di propria diretta competenza con personale medico e infermieristico dipendente». [a. prò.] Gianluigi Boveri, direttore generale dell'Usi 3
Persone citate: Antonio D'ambrosio, Boveri, Elvezio Pirfo, Gianluigi Boveri
Luoghi citati: Torino
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