Sequestra e rapina una commercialista in auto di A. Con.
La donna, minacciata con una siringa insanguinata, è stata costretta a consegnare collana e orecchini La donna, minacciata con una siringa insanguinata, è stata costretta a consegnare collana e orecchini Sequestra e rapina una commercialista in auto Ma il malvivente è preso a un posto di blocco Brutta avventura per una giovane commercialista, sequestrata e poi rapinata da un tossicodipendente che, siringa in pugno, l'ha costretta a consegnare i monili che portava addosso e poi anche la vettura. Il fatto risale ad una settimana fa, l'arresto all'altro ieri. Protagonista della vicenda, Antonella C, 31 anni, professionista con studio nella zona dei Mercati Generali e domicilio in corso Sebastopoli. Come ogni mattina, la donna sale sulla sua Fiat Punto, per recarsi al lavoro. Ma, con una rapida manovra, un uomo sale insieme a lei, e si sistema a fianco. Le sue intenzioni sono subito chiare: «La vedi? Questa è una siringa infetta, ti conviene fare quel che dico, senza tante storie. Adesso metti in moto e facciamo un giro». La commercialista è terrorizzata, non può far altro che eseguire l'prdine. Guida per corso Sebastopoli, poi lungo corso Orbassano. Un tragitto accompagnato da continue richieste e minacce: «Dammi quella collana, che mi pare bellissima. E adesso togliti gli orecchini». Antonella C. consegna ogni cosa, poi - dopo qualche minuto - arriva una richiesta strana: «Dammi un tuo biglietto da visita». Poi aggiunge: «Così saprò a chi rivolgermi, se ti azzarderai a fare una denuncia». Poi l'ordine di scendere: il rapinatore si sposta al posto di guida e si allontana. La commercialista non ha paura: va a fare denuncia in commissariato e descrive con meticolosità l'aggressore di cui pare ricordare soprattutto «gli occhi molto chia¬ ri». Ma sono i carabinieri ad arrivare al responsabile: è durante un controllo di routine in cui incappa quella Punto. L'autista non è preoccupato, confida che le minacce abbiano convinto la ragazza a non denunciare, ma la convinzione dura lo spazio di un controllo. Quell'auto risulta rubata, il giovane viene trattenuto mentre dalla centrale viene avvisata la proprietaria. Che si precipita sul luo¬ go del ritrovamento dell'auto con la denuncia in mano. E' proprio a questo punto, leggendo quelle righe, che il brigadiere si accorge che non si tratta di un furto, ma di una rapina aggravata dal sequestro di persona. Scattano così le manette per Vincenzo Fortuna, 27 anni, via Sansovino 7/A. Nel suo passato ci sono furti e rapine. Le sue note personali confermano gli occhi «azzurro chiaro» ed anche numerosi tatuaggi. La Punto torna subito nelle mani della proprietaria. Spariti, invece, collier ed orecchini: «Li ho rivenduti subito dopo a Porta Palazzo - spiega Vincenzo Fortuna perché ero in astinenza ed avevo un disperato bisogno di droga». Per i carabinieri, il Fortuna avrebbe messo a segno numerosi altri colpi, tutti con la tecnica del sequestro di persona. [a. con.]
Persone citate: Antonella C, Antonella C., Vincenzo Fortuna
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