Troppi insulti sulla lavagna. Sospesa pagina Internet della città

Troppi insulti sulla lavagna Anche pesanti apprezzamenti ai vigili: scoperti due impiegati Troppi insulti sulla lavagna Sospesa pagina Internet della Città L'avevano chiamato «Lavagna per URLare» ed era una specie di muro virtuale nel sito Internet del Comune di Torino, dove chiunque poteva scrivere il suo messaggio, anche anonimo. Si aspettavano suggerimenti, ma anche critiche air amministrazione, quelli del settore tecnico informativo che hanno creato e organizzato l'home page di Torino (mdirizzo Web: www.comune.torino.it). Il risultato, però, ha travalicato ogni aspettativa. La lavagna è diventata spazio da cui urlare insulti e minacce. La conseguenza c'era da aspettarsela: il servizio, da qualche giorno, è stato sospeso. E questo è solo l'ultimo atto della seppure breve ma travagliata storia della «lavagna», con quella definizione, per «URLare», che nasce dalla sigla URL (in inglese: Uniform resource locacor, ovvero localizzatore standardizzato di risorse), usata nel mondo informatico come sostantivo che indica un sito elettronico. Il primo atto è stato la denuncia a piede libero di due dipendenti dell'ufficio tecnico comunale: P. M.e M. D. Dovranno rispondere di minacce ed oltraggio aggravato ai vigili. Tutto per una multa: 216 mila lire che una pattuglia della polizia municipale aveva elevato ad imo dei due. Il multato, dal suo computer in Comune, aveva protestato in modo un po' troppo vivace e colorito: «La vigilessa non ha trovato eccessiva la contravvenzione perché offre prestazioni serali...... E ancora «I vigni ci hanno rotto i c...». Sarà per il potere di Internet che fa stringere amicizie in tutto il mondo - o per l'astio contro i vigili urbani che accomuna tanti automobilisti, un collega di lavoro del multato è intervenuto anche lui nella discussione. E sempre dagli uffici della ripartizione tecnica, dal suo video collegato alla rete, ha scritto il suo pensiero: «Voglio un vigile appeso ad un gancio da macellaio...». Di certo i due non sapevano che è possibile risalire agh autori di messaggi, anche anonimi. I vigili della squadra di polizia giudiziaria, aiutati dai tecnici del Csi di Torino, hanno lavorato un paio di giorni. Gli investigatori informatici hanno prima identificato l'ufficio da cui erano partiti i messaggi (quelli di piazza San Giovanni 5) poi hanno rintracciato i codici di identificazione degli autori. Nessun dubbio: i messaggi erano stati scritti dai video dei due dipendenti denunciati, «aperti» con la loro parola chiave. La segnalazione alla Procura ha chiuso la prima brutta storia della «lavagna per URLare». Con il passare del tempo, sul «muro virtuale» sono apparsi altri messaggi di insulti, questa volta provenienti da utilizzatori non comunali. E come se non bastasse, qualcuno ha montato anche un «link» (cioè la possibilità di accesso ad un altro indirizzo telematico), camuffandolo in una parola nascosta all'interno di una frase: il navigatore elettronico poteva così entrare in una pagina con immagini pornografiche. «A questo punto - dice Franco Cardilo, responsabile del settore informativo - non potevamo fare altro che sospendere temporaneamente la pagina. La riapriremo non appena avremo messo a punto un metodo per identificare gli autori di accesso in rete. Certo, si potrà ancora lasciare messaggi anonimi. Ma se nei testi si ravviseranno reati, si potrà giungere all'identificazione di chi li ha scritti». Intanto, però, c'è già chi parla di «soppressione definitiva dell'iniziativa», magari in seguito a pres¬ sioni di politici, presi di mira durante la campagna elettorale: «Erano stati attaccati Costa e Castellani, adesso l'amniinistrazione ha fatto chiudere una pagina scomoda». Franco Carcillo, però, si addossa ogni responsabilità: «Con questa decisione i politici non c'entrano. E' stata una scelta della redazione del sito». E puntualizza: «La "Lavagna per URLare" non è affatto stata cancellata. Il servizio è stato solo temporaneamente sospeso. Il Comune di Torino crede nella comunicazione telematica e anzi lavora per accrescere la consapevolezza dell'utenza, fornendo accessi alla rete Internet ed ospitando gratuitamente spazi informativi autogestiti da associazioni». Senza contare che la «lavagna» è un vanto per Torino, il primo Comune in Italia ad attivare uno spazio di questo tipo. Un'idea che è stata copiata da altre città. Per ora, in quelle pagine, non sono stati scitti né messagggi di insulti, né minacce, né tantomeno caricate immagini hard. Lodovico Poletto La pagina principale del Comune di Torino su Internet, dove è indicato il sito «Lavagna per URLare» (indicato dal circoletto), usato finora come libero spazio di discussione nella rete telematica: dopo le parolacce, è stato sospeso. Individuati anche due impiegati comunali che avevano inviato insulti I..sari 2*m !*<< fitti ^ÌHw, *'<W v • *"•*.«•> * *'*?«!,

Persone citate: Castellani, Franco Carcillo, Franco Cardilo, Lodovico Poletto

Luoghi citati: Comune Di Torino, Internet, Italia, Torino