Scuole medie, un esame in grigio

Oltre 17 mila ragazzi affrontano la prova di italiano spesso costruita per aiutare i più deboli Oltre 17 mila ragazzi affrontano la prova di italiano spesso costruita per aiutare i più deboli Scuole medie, un esame in grigio Temi scontati e banali: con qualche eccezione Razzismo, inquinamento, inquietudini dell'adolescenza, l'amico più caro, speranze per il futuro: un po' di tutto e il contrario di tutto agli esami di licenza media. Si sono iniziati ieri in quelle scuole che non hanno avuto vincoli di seggio. Nelle altre le prove cominceranno al più tardi domani: in totale 17 mila studenti alla prima, vera prova della loro vita. Tre argomenti diversi per ogni istituto, sorteggiati fra quelli proposti da ogni collegio docente. Di cui uno riferito alle ricerche condotte durante l'anno scolastico. Fra quelli i ragazzi hanno potuto scegliere per dimostrare di essere cresciuti e di aver imparato a scrivere in italiano corretto e di saper ragionare. Temi come sempre un po' grigi, generici, ritagliati su misura. Non per ignavia, quasi per obbligo. «La licenza media è un esame di Stato anche se ciascuna scuola decide i suoi temi - dice Maddalena Zan preside della Drovetti -, per questo si cerca di unificare il più possibile il criterio generale degli argomenti. Nel tentativo di offrire a ogni ragazzo la possibilità di esprimersi secondo le sue forze, affrontando difficoltà simili. Soltanto là dove nel coreo dell'anno si è svolta una ricerca particolare è possibile un tema che esula dagli schemi consueti». Concorda Paola Monaci, preside della Meucci: «Come negare che gli argomenti sono di norma squallidi e vaghi? In realtà mirano a non tagliare fuori i meno preparati. Pur permettendo agli altri di dimostrare quando hanno appreso. Non dimentichiamo che ci si rivolge a ragazzini di 13-14 anni: ancora lontani dalla capacità di elaborazione teorica, capaci invece di ripercorrere le esperienze, spesso vivaci, vissute nei tre anni di media». Eccoli i temi. Il più originale al Convitto Umberto I: durante l'anno è stata fatta una ricerca sull'opera lirica ed ora i ragazzi hanno potuto scrivere che cosa ne pensano riferendosi a quel mondo dove «tutto è possibile e a volte gli avvenimenti della vita sembrano risolversi facilmente». L'altro tema, riferito al pensiero di Medardo «ogni incontro di due esseri umani al mondo è uno sbranarsi» suggeriva di raccontare il proprio comportamento di fronte a fatti nuovi e nuovi incontri. Alla scuola ebraica Emanuele Artom i ragazzi hanno optato d'istinto per il primo tema che invitava all'intervista immaginaria ad un personaggio incontrato in un racconto. E loro hanno scritto di Primo Levi visto attraverso il suo libro «La Tregua» e il film ad esso ispirato. Filone psicologico alla Nievo: che cosa pensano i ragazzi di atteggiamenti e linguaggio trasgressivi, comportamenti spregiudicati per dimostrarsi anticonformisti? Nascondono in realtà l'accettazione passiva di modelli e di schemi, mortificano le personalità. Qualcuno ha esperienze personali o di compa¬ gni? Invito a una sorta di confessione anche per capire fino a che punto sono «maturi». Ambiente e rispetto per la natura alla Media per Ciechi. Con l'invito, a chi ha optato per il secondo tema, a descrivere le esperienze quotidiane che dimostrino l'inquinamento di aria, terra, acqua. Attualità lontana e vicina alla Meucci: «Uno degli ostacoli alla pace in molte parti del mondo è il razzismo, oggi come in passato. Recenti episodi fanno pensare che neppure l'Italia ne sia immune». Più generico l'invito del secondo tema alla Pola: ((Aspetti e problemi del mondo contempo¬ raneo che, a tuo parere, possono gettare ombra sul futuro dell'umanità». Chissà se qualche soluzione si trova nei temi della Pergolesi dove ai ragazzi è stato chiesto di esprimere tre desideri, tenendo conto che soltanto quei tre possano essere esauditi. Maria Valabrega

Luoghi citati: Italia, Pola