Cardi: «Per comprare le Poste c'è la fila»

Cardi: «Per comprare le Poste c'è la fila» Privatizzazione in autunno, il governo chiede più efficienza. Giovedì il nuovo direttore generale dell'ente Cardi: «Per comprare le Poste c'è la fila» Intanto l'espresso va in pensione e arriva il corriere intercity ROMA. Le Poste italiane? «C'è la fila per comprarle», asserisce il presidente Enzo Cardi. Ma il sottosegretario Vincenzo Vita ha dei dubbi sul piano triennale presentato dall'ente che, tra l'altro, «non è ancora riuscito a conseguire gli obiettivi della legge 71 del '94 sul risanamento finanziario e sul riassetto organizzativo». Insomma, dice Vita, la trasformazione dell'ente in Spa si avvicina e in autunno non si potrà certamente riaprire il balletto del rinvio perché questo significherebbe la definitiva crisi di una stagione. E inoltre la trasformazione dell'assetto societario servirà anche a completare il risanamento e, precisa il sottosegretario, «a dare segnali visibili di cambiamento anche nei rapporti con i cittadini». Il governo intanto farà la sua parte «per ciò che riguarda il servizio e ciò che attiene al mercato», due punti legatissimi, visto che la forza dell'Ente sul mercato dipenderà an- che da quanto il servizio postale saprà rispondere alle esigenze del pubblico. Cardi assicura che i dati sulla qualità del servizio nel 1996 sono stati in linea con gli standard del contratto di programma e lo saranno anche nel 1997, ma il presidente della commissione Trasporti della Camera, Ernesto Stajano, ha insistito sulla necessità del risanamento dei conti dell'azienda «e il problema centrale - dice - è rappresentato dal personale» in poche parole: sfoltimento degli organici, ma non prima che il governo abbia trovato le risorse per i necessari ammortizzatori sociali. E giovedì il consiglio di amministrazione nominerà il nuovo direttore generale dell'Ente poste che, salvo un completo ribaltamento dei pronostici, dovrebbe essere l'attuale direttore dell'area trasporto metropolitano delle Fs, Cesare Vaciago. Un esperto in ristrutturazioni. Intanto va in pensione l'espresso postale, che «espresso» nel senso di veloce proprio non è, e a sostituirlo arriva un nuovo servizio: il «corriere prioritario», detto anche corriere intercity, che costerà 1500 lire, circa la metà del vecchio espresso, e consentirà di ricevere la corrispondenza da città a città entro 24 ore dalla spedizione. Per dare questa «risposta» alla concorrenza straniera (la Svizzera, in particolare, ha varato un servizio di posta celere in territorio italiano) l'Ente dovrà però attendere che il nuovo servizio sia approvato dal governo. Già da ieri, invece, è estesa a 570 agenzie postali la possibilità di richiedere prestiti personali e mutui fondiari concessi da Banca di Roma, Cariplo, Banca Nazionale del Lavoro, Montepaschi, Credit, Comit e San Paolo di Torino. A distanza di un anno dalla stipula di apposite convenzioni tra Poste e istituti di credito si passa infatti alla fase attuativa. . [v. cor.] Enzo Cardi presidente dell'Ente Poste (a sinistra) e Cesare Vaciago

Persone citate: Cesare Vaciago, Enzo Cardi, Ernesto Stajano, Vincenzo Vita

Luoghi citati: Roma, San Paolo, Svizzera, Torino