Fujimori chiede aiuto al Papa

Indebolito dal massacro dei guerriglieri cerca legittimazione internazionale PERII' Indebolito dal massacro dei guerriglieri cerca legittimazione internazionale Fujimori chiede aiuto al Papa Visita in Vaticano dopo la crisi degli ostaggi ROMA. Il ruolo della Chiesa in Perù e il contenzioso territoriale con l'Ecuador sono stati i due argomenti al centro dell'incontro in Vaticano fra Giovanni Paolo II ed il presidente Alberto Fujimori a cinquantacinque giorni dal blitz di Lima contro il commando dei guerriglieri Tupac Amaru. L'udienza, durata cinque minuti nello privato del Pontefice, si è svolta alla presenza del segretario di Stato, Angelo Sodano. «Ho voluto ringraziare il Papa per le sue preghiere durante la lunga e difficile crisi degli ostaggi», ha detto Fujimori. Non a caso il Presidente peruviano, in visita privata, è giunto accompagnato da sei ex-ostaggi e da uno dei mediatori, il ministro dell'Agricoltura Rodolfo Sanguinetti. Lo scorso 23 maggio il Papa aveva ascoltato sul blitz di Lima il vescovo Juan Luis Cipriani, autore della fallita mediazione ventistudio e più volte apparso in contrasto con il governo. Proprio i delicati rapporti fra Chiesa e Stato in Perù sono stati al centro dell'incontro, definito «stimolante» da Fujimori, che prima di partire per l'Europa era stato contestato in patria dall'episcopato per diverse ragioni: dai diritti umani alla fecondazione artificiale. «Il ruolo della Chiesa cattolica nel Paese è auspicabile e positivo - ha detto Fujimori tentando di smorzare i contrasti - e nei colloqui col Papa abbiamo condiviso la necessità di combattere la povertà e di cercare di assicu- rare a tutti pari opportunità di vita, ai bimbi come alle madri». Come ha spiegato più tardi il portavoce vaticano, Joaquin Navarro Valls, «il presidente Fujimori ha ringraziato il Papa per l'opera della Chiesa a favore del progresso materiale e spirituale del Paese». In realtà «El Chino» - come è soprannominato per le sue origini asiatiche - spera di uscire rafforzato dalla stretta di mano di ieri con il Papa agli occhi della propria opinione pubblica, per poter guidare il Perù verso la contestata revisione costituzionale che dovrebbe consentirgli una terza rielezione nel 2000. Nel colloquio in Vaticano si è parlato anche di quella che Navarro Valls ha chiamato «solidarietà fra i Paesi andini» e «collaborazione internazionale». Ovvero del contenzioso territoriale che oppone Perù ed Ecuador dal 1941, quando l'esercito di Lima conquistò la Cordigliera del Condor al termine di un sanguinoso conflitto. I due Paesi sono impegnati in questi giorni nella capitale brasiliana in un difficile negoziato. Al momento c'è accordo solo su metà dell'agenda e l'Ecuador vedrebbe con favore una mediazione vaticana, simile a quella svolta fra Cile ed Argentina. Fujimori invece è più cauto su un coinvolgimento della Santa Sede e senza il suo assenso appare difficile un impegno delle feluche del Vaticano in una crisi che oppone due Stati cattolici. Dopo l'incontro in Vaticano, Fujimori ha incontrato la stampa difendendo la gestione della crisi degli ostaggi («compresi gli errori») ed affermando che «ora è iniziata la stagione della riconciliazione». «Non solo Cipriani, ma tutti noi abbiamo pianto ha aggiunto - per le vittime, per tutte le vittime». Assicurando che «le condizioni di vita nelle carceri ora sono più flessibili», Fujimori poi ha replicato alle accuse di mancato rispetto dei diritti umani: «I primi a violarli sono i terroristi, che noi combattiamo proprio per difendere i diritti di 24 milioni di cittadini». Poco lontano, in piazza Barberini, circa duecento manifestanti riuniti dai centri sociali sventolavano le bandiere dei Tupac Amaru contro il «presidente dittatore». Sono rimasti lì fino a quando Fujimori, prima di lasciare Roma, è salito al Quirinale per incontrare Scalfaro alla presenza del sottosegretario agli Esteri, Rino Serri. Maurizio Molinari Si è parlato anche di una mediazione con l'Ecuador «Ho pianto per le vittime, è tempo di riconciliazione» Il Presidente peruviano Alberto Fujimori con Scalfaro