Le istruzioni di Loi

«Ricordate che non siamo una forza d'occupazione» le istruzioni di Loi «Ricordate che non siamo una forza d'occupazione» ROMA. «Le forze della coalizione in Somalia devono attenersi ai protocolli accettati in ambito internazionale, come la Convenzione di Ginevra». Così scrisse in un documento di istruzioni il generale Bruno Loi. Nel documento, Loi precisa che il potere di arresto «è limitato ai casi di minaccia alla propria sicurezza e per prevenire un crimine»: l'arresto, comunque, non doveva superare le 24 ore; oltre questo periodo occorreva un permesso del comando del contingente. A parte i motivi di sicurezza, l'arresto era giustificato solo se i civili erano «sospettati di aver compiuto un reato grave, quali omicidio, torture, violenze carnali, aggressioni volontarie». Doveva essere comunicato immediatamente al comando e doveva essere accompagnato «da tutti i documenti che lo giustificano». In un altro ordine Loi scrive che nelle aree sotto il controllo militare «il comandante ha il dovere di proteggere la popolazione non solo da un attacco militare, ma anche da crimini, rivolte o da altre forme di disordini civili». E ancora: «Il personale civile può essere trattenuto solo in circostanze eccezionali»; «i civili trattenuti devono essere interrogati creando un'atmosfera di volontarietà e collaborazione». Loi raccomanda inoltre di accompagnare i detenuti civili davanti a giudici somali. E insiste che «bisogna far capire alle truppe che non siamo un esercito di occupazione». [Ansa]

Persone citate: Bruno Loi, Loi

Luoghi citati: Ginevra, Roma, Somalia