Fazio non abbassa la guardia di Stefano Lepri

Il Governatore di Bankitalia parla di «instabilità dei cambi» e di «rischi inflazionistici» Il Governatore di Bankitalia parla di «instabilità dei cambi» e di «rischi inflazionistici» Fazio non abbassa la Board™ Sul tasso di sconto ancora massima prudenza ROMA. Chiusa con l'accordo di Amsterdam la fase di incertezza valutaria, potrà calare il tasso di sconto? Antonio Fazio ieri ha parlato d'altro; ma ciò che he. detto è parso confermare la linea di prudenza già esposta. Il governatore della Banca d'Italia accenna all'dnstabilità dei cambi e dei tassi» e ai «rinnovati rischi inflazionistici» a cui il processo di globalizzazione in corso espone l'economia mondiale; è tiepido e dubbioso il suo accenno alla moneta unica europea come tentativo di dare «nuove prospettive di sviluppo» ai continente. Altro che Euro-ottimismo, è Suro-euforia quella che si è scatenata ieri sui mercati, con la lira fortissima, e il future al massimo storico. Per di più i dati di ieri sui prezzi alla produzione e all'ingrosso in aprile, assai migliori del previsto, portano nuovi argomenti a chi sostiene che l'inflazione è in calo duraturo. Ma tra gli operatori finanziari i più ritengono che il governatore non si muoverà. L'occasione dei prezzi al consumo di giugno, a cavallo del prossimo fine settimana (1,6% annuo confermato, secondo la previsione dei centri studi), saìdflbe l'ultima buona; a partire aa luglio, per ragioni tecniche, il tasso su 12 mesi ritornerà ad aumentare un poco. Anche per questo motivo, non si concluderà tanto presto la fase di tensione che sembra essersi aperta tra Fazio e il go- verno. E' in gioco qualcosa di più del costo del denaro. Nell'imminenza della moneta unica - una decisione che spetta ai governi - i comportamenti delle Banche centrali acquistano una rilevanza assai maggiore, e il confine tra le rispettive responsabilità diventa più difficile da tracciare. Il retroscena degli ultimi giorni è che la Banca d'Italia si è mostrata assai riluttante verso la «proposta lussemburghese» in discussione tecnica fra le banche centrali. Dopo l'esito positivo del vertice di Amsterdam, è spianata la strada a una stretta sui tempi della moneta unica. L'Euro partirebbe sempre il 1° gennaio 1999, perché il testo del trattato di Maastricht va rispettato. Ma nell'autunno prossimo si farebbe già la scelta delle parità di conversione in Euro delle monete nazionali. In Banca d'Italia, l'idea - venuta dal Lussemburgo, che nel secondo semestre '97 terrà la presidenza di turno dell'Europa - è parsa rischiosa. Il governo, una volta rassicurato sulla possibilità che l'Italia entri subito nella moneta unica, è favorevole. Si tratta di ciò che ieri l'economista Mario Baldassarri au¬ spicava come atto di coraggio politico «che sorprenda i mercati anticipando i tempi». I contorni precisi del progetto sono segreti; soprattutto si ignora come sarebbero regolati i cambi di mercato (qualcuno ipotizza parità fisse al posto dello Sme). Fazio, che già riluttava nell'autunno scorso al rientro della lira nello Sme, sembrerebbe convinto che l'avvicinamento alla moneta unica debba per forza essere turbolento; esistono troppi fattori di instabilità. Ne sono parsa una conferma le sue parole di ieri, a un convegno della Banca di Roma («Glo¬ balizzazione dei mercati e orizzonti del capitalismo») dove era presente anche il capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro. «La globalizzazione, soprattutto della finanza - ha detto il governatore - comporta nuovi rischi. L'assenza di un centro di gravità a livello mondiale espone i sistemi economici all'instabilità dei cambi e dei tassi di interesse, a un indebolimento sul piano internazionale del controllo della moneta, con il pericolo di derive inflazionistiche». Tanto più, spiega Fazio, che «l'Europa, nell'ultimo decennio, non ha saputo realizzare i cambiamenti strutturali necessari a rispondere positivamente alla sfida della concorrenza globale: in termini di innovazione dei prodotti, sviluppo delle attività del terziario, nuove forme organizzative della produzione, maggiore flessibilità del mercato del lavoro, rimozione di sacche di inefficienza, non ultime quelle del settore pubblico, che gravano sull'attività delle imprese». Non è difficile desumerne un monito: attenzione a credere che la moneta unica sia la cura per tutti i mali. Stefano Lepri Il Governatore della Bundesbank Tietmeyer Sotto il Governatore Antonio Fazio con Geronzi e Modigliani ★ ★ ★ ★

Persone citate: Antonio Fazio, Geronzi, Mario Baldassarri, Modigliani, Oscar Luigi Scalfaro, Tietmeyer

Luoghi citati: Amsterdam, Europa, Italia, Lussemburgo, Roma