Euro e lavoro, i Quindici a caccia di un'intesa

Ciampi ottimista dopo l'Ecofìn: «Un buon passo avanti». In ottobre previsto un incontro sull'occupa2ione Ciampi ottimista dopo l'Ecofìn: «Un buon passo avanti». In ottobre previsto un incontro sull'occupa2ione Euro e lnvoro/ i Quindici a caccia di un'intesa Oggi il vertice di Amsterdam. Ifrancesi: chiuderemo AMSTERDAM DAL NOSTRO INVIATO Riunione positiva, «abbiamo fatto un buon passo avanti», dice Carlo Azeglio Ciampi a Romano Prodi a mezzanotte e un quarto, rientrando dalla interminabile cena dei ministri finanziari con più di un'ora di ritardo. «Abbiamo messo a punto un piano che dovrebbe trovare il consenso di tutti i paesi», dice Gerrit Zalm, ministro economico olandese e mediatore nella grande contesa tra Francia a Germania. Stamane il progetto sarà rimesso sul tavolo dei Quindici e, ha aggiunto Zalm, «dovrebbe trovare il consenso di tutti i paesi». Si apre oggi alle 9 con questo viatico ottimistico dei ministri finanziari il vertice europeo di Amsterdam che dovrebbe segnare la ricomposizione dello strappo francese sul «patto di stabilità» e quindi aggiungere un altro mattone nella costruzione della moneta unica. Ciampi, alla fine della cena, nella hall dell'hotel Hilton dove lo attendevano il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri Dini, ha trasmesso un messaggio ottimistico ai giornalisti: «Lunedì mattina lavoreranno al progetto di risoluzione i nostri collaboratori, poi rientreremo noi per definire il testo finale da portare ai capi di governo». Ma ci sarà un vertice speciale in autunno dedicato ai tempi dell'occupazione? «E' una delle questioni che dovrà decidere il Consiglio». Dopo questa cena sono più vicine le posizioni di Francia e Germania? «Sono più vicine le posizioni dei quindici paesi». Che l'aria fosse positiva lo aveva già fatto capire il r,eo ministro delle finanze francese Dominique Strauss-Khan che arrivando qui ad Amsterdam aveva detto: «Entro lunedì ci sarà l'accordo». Era stato proprio lui, giusto una settimana fa a Lussemburgo, ad aprire un tira e molla nel nome dell'occupazione. Sarà anche la sua parola a chiuderlo perchè, come ha detto ieri in apertura di summit il commissario europeo per gli affari economici De Silguy, «la posta in gioco è troppo importante per rischiare di comprometterla». A meno di colpi di scena, si troverà una soluzione per salvare le richieste di Germania e Francia: partorire l'euro sulla via del più rigoroso controllo attraverso il «patto di stabilità» come vuole Bonn, ma insieme aprire l'Europa alla questione dell'occupazione attraverso una politica economica di «crescita e di sviluppo» come vuole Parigi. La via mediana di compromesso è in una risoluzione in cinque punti preparata dal presidente della Commissione europea Santer e dal premier olandese Kok. E' quella la traccia dell'accordo che ieri sera alle 21 i ministri delle finanze dei Quindici si sono trovati sul tavolo, insieme alla cena, nel salone del¬ l'hotel Europa. Pare però che il nuovo governo francese di Lionel Jospin sia andato ben oltre a questa schermaglia diplomatica nelle sue rivendicazioni. Il premier lussemburghese Juncker (che sarà presidente di turno dell'Unione europea per sei mesi a partire dal prossimo luglio) ha rivelato che Jospin avrebbe consegnato a direttamente a Kohl una serie di altre richieste molto concrete sull'occupazione, sul tipo di piani per grandi lavori europei. Un'iniziativa che ha irritato gli altri tredici (ma nessuno lo ha manifestato) anche perchè a dispetto delle buone intenzioni comunita¬ rie, quest'impuntatura francese sull'occupazione si starebbe risolvendo apparentemente con la mediazione della Commissione e degli olandesi (e quindi in spirito comunitario), in realtà attraverso un rapporto bilaterale FranciaGermania. Un accordo si troverà, tutti si diranno soddisfatti, ma probabilmente non basterà ad accontentare i francesi perchè già si parla di un vertice straordinario ad ottobre dedicato in modo specifico all'occupazione. Il tema, così drammatico per i quasi venti milioni di disoccupati europei, rilanciato nel cuore dei negoziati per la nuova Europa dalla vittoria dei socialisti in Francia, sta facendo passare in secondo piano la conclusione della conferenza intergovernativa per la revisione del trattato di Maastricht. Qui ad Amsterdam, secondo il calendario, si doveva fissare l'impianto istituzionale di un'Europa più politica, più integrata, più snella e più efficiente. Un'Europa in grado di reggere l'impatto non solo della moneta unica, ma anche dell'allarga-mento ai paesi dell'est (in Usta d'attesa ci sono Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca). Che si riesca a concludere, oggi come oggi, appare molto difficile. La soluzione proposta dal governo olandese per la conclusione della conferenza intergovernativa è giudicata insufficiente da molti governi, compreso quello italiano. E già si parla di un nuovo vertice a fine luglio. T Cesare Martinetti POVE CE' LAVORO [7 TASSODI DISOCCUPATONE NELLE REGIÓNI D'EUROPA DATI IN % i i . —wm LUSSEMBURGO (L) 3,2 VORAIBERG (A) 4,1 AUSTRIA SUPERIORE (A) 3,3 ALTA BAVIERA (D) 4,3 TRENTINO A. ADIGE (1) 3,4 AHVENAMMAA ($F) 4,9 SALISBURGO(A) 3,6 TIROLO (A) 5,0 AUSTRIA INFERIORS (A) 3,6 $URREtSU$SEX(GBj 5,0 BURGERLAND (A) 3,7 BEDS-HERS jGB) 5,0 CENTRO (F) 4,0 UTRECHT (Nl) 5,0 BERCKS-BUCKS-DWON(GB) 4,1 Fonle: Eurostat ji LE MIGLIORI CALABRIA II) 25,0 CAMPANIA (1) 25,5 Cf UTA-MEUUA (E) 27,0 ESTREMADURA (E) 30,2 ANDALUSIA (E) 32,4 1 *** ■ ★ ■ ★ ★ ★ ★ • ' * * + *