Delitto all'università, preso l'assassino di Marta

Rotto il muro di omertà: in carcere anche un collega del presunto omicida e un impiegato della Sapienza Rotto il muro di omertà: in carcere anche un collega del presunto omicida e un impiegato della Sapienza Delitto all'università, preso l'assassino eli Marta E un assistente di 29 anni, la superteste accusa: «L'ho visto sparare» ROMA. Un mese dopo, secondo gli inquirenti, il delitto Russo è chiarito: la studentessa di Giurisprudenza sarebbe stata uccisa dall'assistente che lavora nella sua stessa facoltà. Marta Russo venne colpita a morte da un proiettile sparato, secondo l'accusa, dall'assistente Giovanni Scattone, 29 anni, sotto gli occhi di un collega, Salvatore Ferrara, 30 anni, e di un usciere-bibliotecario, Francesco Liparota, 29 anni. Sono stati arrestati nella notte, contro di loro ci sono due testimonianze: quella di Gabriella Alletto, segretaria dell'Istituto da dove è partito il colpo, e quella dell'assistente Maria Chiara Lipari. Nel corso delle indagini gli inquirenti si sono trovati di fronte a quello che il questore di Roma ha defunto «un muro di omertà». Fatto di reticenze ma anche di stupore di fronte al quadro che si andava delineando. Amabile, Daniele e La Licata ALLE PAG. 4 E 5

Persone citate: Amabile, Francesco Liparota, Gabriella Alletto, Giovanni Scattone, Maria Chiara Lipari, Marta Russo, Salvatore Ferrara

Luoghi citati: Marta, Roma