UN OCCHIO ESSENZIALE I dipinti di Misetta Bozzini alla ricerca dell'assoluto

DANTESCA FOGOLA DANTESCA FOGOLA UN OCCHIO ESSENZIALE / dipinti di Misetta Bozzini alla ricerca dell'assoluto MUSEO DELL'AUTO LE ALPI SUL MURO Vacanze in montagna nei manifesti d'epoca CON il titolo «I manifesti delle Alpi italiane» si inaugura giovedì 19 alle 18 al Museo dell'Automobile una mostra che documenta l'evolversi della pubblicità grafica d'epoca al servizio della montagna. La rassegna presenta un'ottantina di «affiches» selezionate con cura nella ampia produzione di maestri come Mauzan, il mitico Boccasile, Hohenstein, Mazza, Puppo, Musati, Metlicovitz (maestro a sua volta del grande Dudovich), Lenhart, il futurista Depero, Riccobaldi. In tutto cinquanta artisti che hanno contrassegnato con il tratto sicuro, il magico gioco di colori e la sapienza nell'uso dei caratteri alfabetici il richiamo del pubblico verso le vacanze alpine. Donne belle e formose, località idilliache tra i monti, le nuove tecnologie del trasporto di massa (seggiovia di Limone, funivia di Oropa e altre), il richiamo irresistibile dei laghi e dei centri termali: attraverso questi elementi il buon gusto e il business hanno trovato insieme accenti di rara bellezza, in un periodo che va da fine Ottocento agli Anni 50. La mostra, a cura di Roberto Festi, è organizzata dall'editore Priuli & Verlucca (suo il catalogo), con Spumante Ferrari e Bailo e il patrocinio della Regione. [1. o.] Manifesti delle Alpi Italiane Museo dell'Auto, corso Unità d'Italia 40; 10-18, eh. lun.; fino alY/9. Tel. 677666 ELLA bella mostra dai Fògola è l'iter trentennale di una pittrice di origine veneta, Misetta Bozzini, che formatasi alla scuola torinese di Francesco Menzio è ormai giunta alla statura e all'autonomia di un Maestro. La sua è una pittura meditata, ingannevolmente semplice, che trova riferimento, come ogni buona pittura, in grandi maestri del passato e presente. Oltre a Menzio (e altri della scuola torinese, da Casorati a Tabusso) si sente il suo amore iniziale per il grandissimo Gauguin, il cui magistero, come quello evidente del nostro Morandi, risulta positivamente assimilato nelle perfette e sinuose composizioni dei primi periodi della Bozzini: fiori in vaso, fruttiere e anche paesaggi. Meno nelle figure, che rimangono un punto non ancora risolto. All'inizio il suo segno e la pennellata sono ricchi di sfumature, gli accordi di colore raffinatissimi, tenui, macerati (si veda «Il vasetto verde» del 1968 e anche «Maddalena»). Nel corso degli Anni Settanta assistiamo a un ispessimento e irrigidimento dei contorni, come nella vetrate delle chiese: la Due opere di Musetta Bozzini In allo «Frutti esotici» e in basso «Neve sulla collina torinese» entrambe del 1991

Luoghi citati: Italia, Limone