«Bozano ha molestalo una minorenne» di Chiara Carenini

«Licenziato da scuola perché omosessuale» Livorno, revocata la semilibertà: «Ha fìnto di essere un poliziotto per palpare una ragazza di sedici anni» «Bozuno ha molestalo una minorenne» Un nuovo arresto per l'assassino di Milena Sutter LIVORNO. «Lo sai che la malavita usa i minorenni per spacciare droga? Fammi vedere nella borsetta». La ragazzina è perplessa: quell'uomo un po' pelato, in borghese, che dice di essere un poliziotto la convince poco. Non sa di trovarsi davanti a Lorenzo Bozano, ex «biondino della spider rossa», condannato per l'omicidio di Milena Sutter, uccisa nel maggio del 1971. Ma tant'è: la ragazza apre la borsa e gli fa vedere il contenuto. Poi riprende per la mano il fratellino e se ne va, ha un appuntamento con un'amica vicino al mare. Fatti pochi metri sulla centralissima via Grande a Livorno, ecco un'altra volta il poliziotto che questa volta le dice: «Mi dispiace ma devo perquisirti». La ragazzina non ha il tempo di vedere meglio quella tessera gialla che il «poliziotto» le mostra frettoloso. L'uomo tasta le spalle del piccolino, poi si dedica a lei: e quel «tastare» assomiglia un po' troppo al «palpare». Da lontano l'amica vede la scena, il «poliziotto» capisce che una terza persona è di troppo e se ne va alla chetichella. Le due ragazze parlano dell'accaduto, la ragazzina più racconta e meno è convinta che quell'uomo fosse un poliziotto quando, a bordo di uno scassatissimo furgoncino azzurro, passa proprio il poliziotto in questione. Le due ragazze annotano la targa e invece della passeggiata pomeridiana, si recano a casa della minorenne e raccontano la faccenda al padre. Il genitore non ci pensa su due volte e corre in questura seguito dalle due ragazze e dal fratellino. La dirigente dell'ufficio minori, Angela Marvulli, ci mette poco a conquistare la fiducia della ragazzina e ascolta il racconto che le viene fatto mentre passa il numero di targa al capo della squadra mobile, Paolo Rossi. Rossi ci mette poco a scoprire l'intestatario del furgoncino: Lorenzo Bozano, classe 1945, detenuto ergastolano al carcere di Porto Azzurro, in regime di semilibertà e attualmente in licenza premio, titolare di un allevamento di polli all'isola d'Elba. E' proprio lui il falso poliziotto, il «biondino della spider rossa» responsabile dell'omicidio di Milena Sutter. In due ore Bozano è in questura, nell'«acquario», la stanza dei riconoscimenti. E la ragazzina, di là dal vetro, dà appena uno sguardo: «Sì, è lui», dice senza esitazioni. Bozano viene portato nell'ufficio della squadra mobile e interrogato. «Molestie? Ma se ho solo chiesto un indirizzo a quella ragazzina». Ma la polizia non gli crede, in virtù della ricostruzione fatta dalla giovanissima ragazza, del riconoscimento, dei «precedenti» di Bozano. Era la prima settimana del maggio '96 quando Bozano raccolse a bordo del suo furgone portauova, su una polverosa strada dell'isola d'Elba, una quattordicenne che faceva l'autostop. Secondo l'esposto che il padre della giovane fece poi ai carabinieri, l'ex biondino cercò di circuire la ragazzina facendole pensare di poterla introdurre nel campo della moda. Le chiese il numero di telefono, lei glielo dette. Tempo di scoprire la faccenda, e il tribunale di sorveglianza gli revocò la semilibertà. Allora fu per una settimana. Questa volta è andata peggio: appena ricevuta la notizia di reato, e in attesa di integrazione al rapporto di polizia (la questura sta cercando il tesserino giallo con il quale il Bozano si sarebbe qualificato come poliziotto, il che comporterebbe anche l'aggravante del reato per l'abuso di titolo) il tribunale di sorveglianza gli ha revocato licenza premio e semilibertà. E così Lorenzo Bozano è tornato in carcere: per molto tempo smetterà di fare avanti e indietro tra casa e galera. Chiara Carenini i h d d Sopra Milena Sutter, uccisa nel 1971 A sinistra una foto recente di Bozano all'uscita del carcere di Porto Azzurro

Luoghi citati: Livorno, Porto Azzurro