L'Onu: noi non c'entriamo di Franco Pantarelli
L'Orni: noi non c'entriamo L'Orni: noi non c'entriamo L'ambasciatore Fulci da Kofi Annan NEW YORK. Dello scandalo Somalia si è parlato anche alle Nazioni Unite. All'inizio l'Onu aveva chiaramente mostrato di voler restare estranea alla vicenda. Il portavoce Fred Eckhart, esplicitamente interpellato, aveva detto che la cosa riguardava esclusivamente i Paesi coinvolti. La sua frase più ricorrente era «noi non c'entriamo». Poi però qualcosa deve essere accaduto, il segretario generale Kofi Annan deve essersi reso conto che episodi come quello di cui si discute ora in Italia, o come quelli esplosi a suo tempo in Canada e in Belgio, non potevano essere lasciati senza commento dall'organizzazione che aveva messo in piedi l'operazione di pace. Così ieri l'ambasciatore Francesco Paolo Fulci è stato ricevuto da Kofi Annan e sulla conversazione da loro avuta si è deciso di diffondere un comunicato in cui ambedue le parti, l'Italia e l'Onu, hanno modo di sostenere la bontà dei rispettivi comportamenti. Fulci, dice quel comunicato, ha messo al corrente il segretario generale «dei provvedimenti e delle inchieste che sono state avviate in Italia, su impulso delle più alte cariche dello Stato, affinché siano immediatamente identificati e perseguiti i responsabili e sia fatta piena luce sui fatti accaduti in Somalia». Kofi Annan, da parte sua, ha detto di «compiacersi delle misure prontamente adottate dal governo italiano», ha espresso «la sua costernazione e il suo sdegno» e ha auspicato «sanzioni appropriate» contro i responsabili di un tale «deplorevole comportamento». Ma già che c'era il segretario generale dell'Onu ha fatto mettere anche altro, nel comunicato. Per esempio che lui si era trovato in prima persona ad affrontare lo scandalo dei soldati canadesi e belgi (all'epoca era responsabile delle operazioni di pace) e che proprio in seguito ad esso si preoccupò di mettere a punto «apposite norme di comportamento dei caschi blu impegnati nelle operazioni militari». La sua coscienza insomma è a posto, tanto che ha subito dato disposizioni al suo successore in quella carica, il francese Bernard Myiet, «di verificare cosa risultasse all'Orni in proposito». Myiet, dice sempre il comunicato, ha già riferito che «da una prima verifica le Nazioni Unite non hanno mai avuto alcuna informazione né indizi di sorta, su casi di violenze che si sarebbero verificate in Somalia durante l'operazione di pace». D'altra parte «se i fatti in questione fossero emersi nel corso dell'operazione di pace, l'Onu avrebbe immediatamente avviato un'inchiesta, chiesto il rimpatrio del personale resosi responsabile e l'adozione di misure disciplinari». Un intervento più ampio dell'Onu sulla vicenda è comunque atteso per domani. Franco Pantarelli
Persone citate: Francesco Paolo Fulci, Fred Eckhart, Fulci, Kofi Annan
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