« Dovrei andare da Borrelli »
« « Dovrei andare da Bottelli » / timori delprofessore prima dell'arresto MILANO. Affare Malasanità. Tra aprile e maggio la situazione di Giuseppe Poggi Longostrevi precipita e lui tenta, con scarsi risultati, di correre ai ripari, come testimoniano le intercettazioni telefoniche. 29 aprile. Poggi ha girato la proprietà della clinica a Alberto Ballarin per salvare il salvabile. Poggi. «Il problema che viene sempre sollevato è questo, che c'è sempre il vecchio, loro vorrebbero una cosa nuova; ma la cosa nuova non si può fare, perché viene impedito altrimenti 0 convenzionamento; diciamo, è sempre la stessa società che ha cambiato, diciamo, compagine azionaria e il direttore, ma è sempre quella, quello lì dice sempre». Ballarin. «E' un imbecille» P. «Il nome non si può cambiare». B. «No, se no va via la convenzione». 5 maggio. Poggi con Ballarin. La decisione è di andare in Procura. P. «Sono sempre più convinto che in questa materia c'è solo da avere l'arma più potente dell'altro e. farlo esplodere, se no non si combina niente» B. «Ma io penso di denunciarlo» P. «Esatto, è l'unica cosa da fare. Vediamo come andiamo 'sti 3 o 4 giorni, poi mi farei ricevere da Borrelli» B. «Ma vado io da Borrelli» P. «Certo, l'altra volta è andato il presidente della Usi da BorreUi a presentare queste cazzate di esposti, e Borrelli l'ha trattato a pesci in faccia». 6 maggio. Poggi si rivolge a Giancarlo Abelli, presidente del Cdu lombardo per far revocare la sospensione della concessione. Ma Abelli s'infuria. P. «Mi perdoni, presidente, la sto infastidendo troppo. Ma se il nostro amico di via Stresa potesse fare questo nulla-osta, quella domanda che abbiamo fatto...» Abelli. «Ma quale domanda?» P. «Abbiamo fatto la domanda alla Usi e per conoscenza in Regione dicendo di revocare la sospensione perché è cambiato il quadro azionario, basterebbe che ci desse il nulla-osta» A. «Ma non è lui che deve darle... Fazzoni deve scrivere, questo avevamo concordato quel giorno con l'avvocato. Temo che non andiamo più d'accordo... perché ero presente, la cosa non era in quei terrnini. Quindi, per cortesia lei mi deve dire la verità». 13 maggio. L'atmosfera si fa pesante. Poggi parla col figlio dell'apertura di un conto estero. Figlio. «Mi ha detto che lui domani mattina va a parlare col funzionario, così poi mi telefona per dirmi quanto ci vuole come importo minimo per l'apertura, perché lui mi ha detto quanto vuoi portare? Io gli ho detto poco, solo per aprire». P. «Sì, per turismo, no?». F. «E adesso con questo telefono si può parlare?». P. «No».
Persone citate: Abelli, Ballarin, Borrelli, Bottelli, Giancarlo Abelli, Giuseppe Poggi Longostrevi
Luoghi citati: Milano
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