«All'Aia il caso Generali»

Un deputato Un deputato «All'Aia il caso Generali» GERUSALEMME. Sulla vertenza delle polizze-vita stipulate con le Assicurazioni Generali prima della guerra mondiale da ebrei poi morti nell'Olocausto e finora non pagate, «se non si arriva a una soluzione, io penso di portare la questione alla Córte internazionale di giustizia dell'Aia», citando in giudizio l'Italia e anche la Repubblica ceca. Lo ha dichiarato ieri il presidente della commissione finanze della Knesset, deputato Avraham Ravitz (esponente di «Yahadut Hatora», formazione confessionale della coalizione di governo). L'Italia e l'allora Repubblica socialista cecoslovacca firmarono nel 1966 a Praga un accordo volto a sanare sia la questione delle proprietà e degli interessi di cittadini e società italiani che furono nazionalizzati o espropriati dopo la guerra in Cecoslovacchia, sia gli interessi economici e finanziari cechi in Italia. Nel concludere l'accordo, dice Ravitz, «il governo italiano non si è comportato bene, perché l'intesa è stata fatta alle spalle di migliaia di assicurati delle Generali», molti dei quali sono morti nell'Olocausto ma hanno lasciato eredi. «Ciò che succede ora - prosegue Ravitz è che la Repubblica ceca sostiene che l'Italia è responsabile e gli italiani si lavano le mani e dicono di no». Perciò, dice il deputato israeliano, «se la questione non si risolve penso di portarla all'Aia». [Ansa]

Persone citate: Avraham Ravitz

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Gerusalemme, Italia, Praga