I suoi seguaci sono passati dalla guerriglia agli affari e stanno trattando la resa
I suoi seguaci sono passati dalla guerriglia agli affari e stanno trattando la resa I suoi seguaci sono passati dalla guerriglia agli affari e stanno trattando la resa che il governo cinese «non avrà alcuna relazione con i khmer rossi e di conseguenza è fuori discussione che conceda asilo a qualche appartenente a quel gruppo». Pechino ha sempre avuto rapporti stretti coi khmer rossi. Da quando nel '92, a conclusione dell'operazione Onu, a Phnom Penh si è installato il governo legittimo con la strana formula di due premier, Ranariddh e Hung Sen, già legato al Vietnam, Pechino ha intensi rapporti con esso, ma certo non li ha interrotti coi khmer rossi. Poi Pot avvolto nel mistero come sempre, soprattutto adesso mentre sembra stia per uscire di scena. Dei personaggi che hanno insanguinato questo secolo, rimane il più oscuro e se¬ greto. A differenza di Stalin e Mao, non aveva imposto il culto della propria personalità. Andati con lui al potere in Cambogia nell'aprile "75, i khmer rossi macellavano in nome di Angkor, antica nazione khmer e novella divinità, mentre lui restava nell'ombra. Da quando nel '78 il Vietnam invase la Cambogia costrigendolo alla fuga, si è tenuto ancor più nel mistero: dopo le efferatezze nei suoi quattro anni scarsi di potere, era troppo impresentabile per chi, come la Cina e i Paesi Asean e in misura minore l'Occidente, nella complessa logica della guerra fredda sosteneva i khmer rossi contro l'occupazione vietnamita. Solo suoi luogotenenti hanno partecipato alle trattative internazio¬ nali per la pacificazione del Paese. In fuga o in satrapesco esilio, Poi Pot è comunque un sopravvissuto a se stesso e a un'epoca di follie e delirio ideologico. I suoi uomini, da tempo, combattevano non più per una ideologia o un sistema politico-sociale, per quanto perverso, ma per il controllo di zone ricche di pietre preziose e di legname pregiato. Poi Pot arrivò al potere il 17 aprile 1975, con la caduta di Phnom Penh che precedette quella di Saigon e la fuga degli americani dall'Indocina. Fino ad allora aveva combattuto contro il regime installato dagli americani, che organizzando un colpo di Stato avevano fatto esautorare il principe Sihanouk mentre Fernando Mezzetti La decisione dopo lo choc per la strage di bambini a Dunblane
Persone citate: Fernando Mezzetti, Hung Sen, Mao, Ranariddh, Sihanouk, Stalin
Luoghi citati: Cambogia, Cina, Pechino, Phnom Penh, Saigon, Vietnam
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