Jospin-Santer passi avanti di Emanuele Novazio

Jospin-Santer, passi avanti Jospin-Santer, passi avanti Bonn ora vende le riserve petrolifere PARIGI DAL NOSTRO INVIATO Se il presidente della Commissione europea Jacques Santer è «assolutamente ottimista», perché il governo di Parigi «vuole che il vertice europeo di Amsterdam sia un successo», il primo ministro francese Lionel Jospin - più prudente - ammette «passi in avanti». Alla vigilia del vertice franco-tedesco di oggi a Poitiers - un summit probabilmente decisivo, per una soluzione del contenzioso sul Patto di stabiMtà aperto lunedì scorso dal governo socialista - i colloqui di Santer con Jospin e con il presidente Chirac hanno certamente spianato la strada ad un'intesa fra Parigi e Bonn, ma non hanno colmato la distanza che ancora divide i due Paesi su temi-chiave per la costruzione europea: la messa a punto di un «capitolo sull'occupazione», e più in generale di un capitolo che rafforzi il coordinamento economico dei Paesi dell'Unione monetaria, in contrappeso alla futura Banca europea. Mentre da Bonn arrivano toni concilianti («Maastricht II sarà senz'altro approvato al vertice europeo di lunedì», ha detto il negoziatore tedesco Werner Hoyer), il commissario europeo agli Affari finanziari Yves Thibault de Silguy ha riassunto al termine di un incontro con Chirac l'ipotesi alla quale ancora si sta lavorando: il compromesso si basa sulla «attuazione» degli articoli 102 A e 103 del trattato di Maastricht, che prevedono un più incisivo coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri dell'Unione. Ma in quali termini il compromesso sarà attivato, ancora non è chiaro: «Quel che conta è avere le disposizioni giuridiche e la volontà politica che consentano di considerare la politica economica un problema di interesse comune», si è limitato a dire de Silguy. La trattativa è dunque a un punto molto delicato: Bonn si è sempre opposta all'esistenza formale di una entità politica che abbia effetti e poteri sull'Eu- ro. La sola concessione di Kohl e del ministro delle Finanze Waigel è stata quella di accettare la creazione di un «consiglio di stabilità»: un organo informale, tuttavia, senza esistenza giuridica e dalie competenze rigorosamente definite. Anche il sì tedesco all'inserimento di un «capitolo sull'occupazione» in Maastricht II è certamente un forte segnale nella direzione di Parigi. Ma un segnale che non risponde del tutto alle aspettative del nuovo governo francese, e che fra l'altro i socialdemocratici tedeschi ritengono «del tutto privo di contenuti reali»: il capitolo sull'occupazione, insiste Bonn, non dovrà assolutamente comportare spese supplementari a carico dell'Unione europea, nuovi finanziamenti avrebbero soltanto «un effetto placebo». Molto ancora resta aperto, dunque, a poche ore dai colloqui fra Kohi e i due partner francesi (che il Cancelliere vedrà separatamente, in questo primo «vertice della coabitazione» ricco di novità non soltanto formab): «La nuova collaborazione franco-tedesca comincia in una atmosfera tesa», nota Le Monde di oggi. Resa ancora più difficile dalle difficoltà interne di Kohl: fino a tarda sera, ieri, un nuovo vertice di maggioranza ha cercato invano di rispondere all'interrogativo che domina lo scontro poHtico a Bonn: come colmare un buco di bilancio che mette a rischio la partecipazione tedesca all'Unione - nonostante le dichiarazioni in contrario ribadite ieri da Waigel - e dunque lo stesso avvio dell'Unione a meno di un indebolimento dei criteri di Maastricht. In mancanza di un pacchetto organico, difficile da definire per i contrasti in seno al governo, e nell'impossibiUtà di una rivalutazione delle riserve auree (ieri la Bundesbank parlava di «buo¬ ne prospettive» per una soluzione del contenzioso col governo, nel senso voluto dalla Banca), ii ministero dell'Economia ha confermato la vendita di un terzo delle riserve strategiche di petrolio e il «parcheggio» in un istituto di credito delle azioni Telekom: un'operazione che solleva numerose perplessità, ma che dovrebbe coprire un terzo del fabbisogno per il '97. Emanuele Novazio

Luoghi citati: Amsterdam, Bonn, Parigi