«Solo il lavoro può vincere il cancro della malavita»

Napoli, si è trovata in mezzo alla sparatoria mente rincasava. Bassolino: sono bestie. Il questore: li prenderemo «Solo il lavoro può vincere il cancro della malavita» TERVISTA IL CARDINALE GIORDANO SNAPOLI ONO fenomeni dolorosi, così drammatici che ogni volta ci lasciano costernati». Il Cardinale di Napoli, Michele Giordano, commenta così, amareggiato, i fatti tragici di questi ultimi giorni, avvenuti nella sua città. Eminenza, questi avvenimenti si ripetono un giorno dopo l'altro. Che cos'è? Una triste abitudine? «Mi dispiacerebbe proprio se dovessimo abituarci a queste tragedie, anche perché si sente dire che il livello di questa mattanza è tra i più alti a Napoli. Purtroppo, ci sono queste guerre di clan della malavita che vanno a toccare semplici uomini e donne innocenti che si trovano pacificamente per la strada. Così si crea dolore nelle famiglie e a noi resta soltanto la grande costernazione». A Napoli, dunque, regna questa mattanza contro cui non pare ci sia rimedio? «A Napoli c'è un apprezzabile potenziamento delle forze dell'ordine, che fanno bene il loro dovere. C'è la repressione della malavita, ma non basta, essa da sola non può risolvere questo doloroso problema. Il fenomeno andrebbe intaccato nelle sue radici più profonde». Che cosa bisogna intaccare alla radice? «In queste zone afflitte dal cancro della malavita c'è bisogno di occupazione. Sul piano sociale, occorrerebbe più attenzione da parte dello Stato. Lo Stato si occupa di repressione, ma dovrebbe dedicarsi alla prevenzione, soprattutto in queste fasce di popolazione che sono così incatenate alla malavita». Basterebbe l'azione dello Stato? «No, occorre andare anche più in profondità. Bisogna arrivare alle coscienze. C'è ovunque, ma io parlo per Napoli, c'è un crollo pauroso della coscienza morale in parallelo al progresso economico. Qui non è solo que- stione dello Stato. Qui devono entrare in azione tutte le agenzie educative: la famiglia, la scuola, lo Stato, la Chiesa, i mass-media. Occorre indicare con forza i valori veri. Bisogna far capire che l'unico valore non è una manciata di soldi. Questo deve essere il motivo principale di preoccupazione. Occorre che tutti ci diamo da fare a creare una mobilitazione di carattere morale». Napoli le dà, dunque, dei dispiaceri, Eminenza? «Mi danno costernazione questi fatti, mi danno preoccupazione queste situazioni di malavita e di miseria morale. Ma Napoli sa dare anche grandi gioie per le belle qualità della sua popolazione. Napoli ha grandi risorse di bene e sa costruire il bene, anche per mezzo di molti giovani, con una speciale sensibilità di entusiasmo e di affettività. Purtroppo questo bene non va a finire nei massmedia. Si dice che il bene non fa rumore, così come il rumore non fa bene. Ma a me dispiace immensamente che Napoli vada per le pagine dei giornali soltanto per questi fatti efferati». Domenico Del Rio ■m Polizia e Amia fanno bene il loro dovere, ma la repressione non basta Lo Stato deve impegnarsi anche nella prevenzione per liberare quelle fasce incatenate alla malavita Altrimenti queste mattanze saranno triste abitudine Ijpip L«NNOLotesechEsobaviRtoprundo45i dtovubtrdcvqabmcsccdml'topfubnpcsplr A sinistra il rivolo di sangue lasciato sul selciato dalla casalinga vittima innocente dell'agguato camorristico Al centro Riccardo Valle, lo studente ferito ieri a Napoli da alcuni dei colpi sparati tra la folla, in barella all'ospedale A destra la polizia scientifica in via Arenella dove si è compiuta la tragedia Il Cardinale di Napoli Michele Giordano

Persone citate: Domenico Del Rio, Michele Giordano, Riccardo Valle