La battaglia fra clan uccide una mamma

3 Napoli, si è trovata in mezzo alla sparatoria mente rincasava. Bassolino: sono bestie. Il questore: li prenderemo La battaglia fra clan uccide una mamma Ammazzata davanti ai figli, ferito anche uno studente NAPOLI. Gli uomini armati fanno fuoco come se intorno non ci fosse nulla. Come se lungo la strada stretta e lastricata di pietra vesuviana non ci fossero lavoratori, pensionati, negozianti, casalinghe, bambini: gli abitanti di un quartiere che credeva di essere diverso. Il rumore secco degli spari si mescola al rombo di auto e moto che schizzano via, alle grida della gente che ha paura e cerca scampo. E quando tutto finisce e torna un silenzio irreale, per terra resta anche una giovane donna fulminata da un proiettile alla fronte. Suo figlio, sei anni, le sta accanto con gli occhi sbarrati e la guarda, sporca di sangue; la più grande, dieci anni, la chiama dal balcone. Hanno visto tutto, non dimenticheranno. E' di due morti e due feriti il bilancio delle sequenze da Far West che ieri mattina, poco dopo l'una, hanno insanguinato Napoli. Una faida all'interno di un clan di camorra, con killer quasi certamente sotto l'effetto della cocaina, è costata la vita a una giovane casalinga, Silvia Ruotolo, 39 anni, che stava rincasando dopo aver prelevato all'asilo il piccolo Francesco, e a un pregiudicato, Salvatore Raimondi, 30 anni, bersaglio del commando insieme con Luigi Filippini, 35 anni, rimasto invece gravemente ferito. Deve la vita a un miracolo uno studente universitario, Riccardo Valle, 20 anni, colpito da un proiettile che gli ha trapassato la schiena senza ledere organi vitali. Teatro della sparatoria tra gruppi rivali, Salita Arenella, nell'omonimo quartiere sulla collina del Vomero, dove abita la borghesia napoletana del commercio e delle professioni e dove pareva che la malavita non avesse anco¬ ra il volto feroce che riserva ai rioni degradati. E invece qui si sono dati battaglia le «schegge» di un clan, quello del boss Giovanni Alfano. Sono da poco passate le 13, quando in sella a una Vespa arrivano i due pregiudicati che diventeranno il bersaglio dei sicari. Si fermano a pochi metri dall'abitazione di un sorvegliato speciale, Luigi Cimmino, un ex alleato di Alfano che s'è messo in proprio. Arriva il commando, quattro o cinque persone con due auto (una Opel verrà poi abbandonata sul posto) e una moto, e comincia a far fuoco. Il primo a cadere è Raimondi, ammazzato all'istante: l'amico comincia a correre su per la salita, inseguito dai killer. E' in questa fase che gli investigatori sospettano si sia complicato lo scenario e gli assassini siano stati a loro volta incalzati da esponenti della banda avversaria. Forse tra i due gruppi c'è stato uno scambio di pistolettate e scariche di mitragliet- ta e proprio allora un proiettile ha raggiunto Silvia, che stava aprendo il portoncino di ferro del parco in cui abitava. Un po' più avanti, i colpi feriscono Filippini, ma la sparatoria non si placa; quelli che hanno aperto il fuoco, probabilmente imbottiti di droga, continuano a premere il grilletto per disperdere gli inseguitori. E ci va di mezzo lo studente di giurisprudenza, figlio di un funzionario di banca, un libretto tutti trenta e lode, che stava rinca¬ sando in «Vespa» dall'università. Come si può fermare una guerra che ha fatto 75 vittime? Il ministro dell'Interno Giorgio Napolitano sostiene che «tutte le forze di cui lo Stato dispone debbono essere mobilitate per contrastare questa barbarie, ma con l'appoggio di un'opinione pubblica scossa da una reazione di orrore e eli allarme». Una delegazione della commissione Antimafia si recherà a Napoli e a Caserta da lunedì a giovedì. Ieri alla Camera il dibattito sui fatti di Napoli è stato caratterizzato da momenti di tensione tra deputati del Polo e dell'Ulivo. Il presidente Violante per placare gli animi ha detto: "Colleglli, hanno ammazzato delle persone, vi prego...". Ma quando Vincenzo Siniscalchi (sd) ha accusato il Polo di essere intervenuto «ricorrendo al facile mezzo della denuncia nei confronti del ministro dell'Interno», i parlamentari di an Giulio Conti e Teodoro Buontempo l'hanno interrotto urlandogli: "Buffone, cialtrone, avvoltoio, sei peggio degli assassini, non hai morale"». Mariella Cirillo

Luoghi citati: Alfano, Caserta, Napoli