«E' un orario più civile»

«E' un orario più civile» «E' un orario più civile» Zeri: ma serve più attenzione ai furti ROMA. «Finalmente a vedere i musei potrà andare anche chi lavora, e non soltanto chi è in ferie o non ha nient'altro da fare tutto il giorno». Pur con una punta di veleno, il critico d'arte Federico Zeri promuove l'apertura serale decisa dal ministro dei Beni culturali Walter Veltroni. Professore, lei dice «finalmente», ma secondo il ministro l'Italia si pone all'avanguardia in Europa con questa iniziativa. «Non credo che siamo i primi, negli Stati Uniti e in alcuni Paesi europei l'apertura serale esiste da tempo». Solo pregi e nessun inconveniente, comunque? «E' una novità senz'altro positiva. Le raccolte di arte pubblica oggi sono visitabili in orario d'ufficio, dunque chi va in ufficio non può andare al museo. Questa decisa dal ministero dei Beni culturali è una piccola rivoluzione, che permetterà di aumentare i visitatori senza costringerli a code estenuanti. L'unica osservazione riguarda il servizio di sorveglian¬ ti critico d'arte Fe rico Zeri za». Teme che ci siano meno controlli? «No, ma le ore serali sono quelle che più invogliano al furto. Occorrerà trovare nuovi custodi, anche se credo che l'apertura serale riguarderà un numero limitato di musei e non tutte le sale». Presentando l'iniziativa, Veltroni ha parlato di trentatré luoghi d'arte pronti ad aprire il giovedì, venerdì e sabato dalle 20,30 alle 23,30. Sembra che ci sia già un accordo con i custodi e i sindacati siano favorevoli. «Ripeto: non credo che la disponibilità del personale sia un grosso problema. Possono venire assunti dei disoccupati, così come potrebbero essere impiegati gli obiettori di coscienza. Il fatto importante è la possibilità di avere accesso al patrimonio culturale italiano in orari per tutti. Insisto soltanto sulla necessità di una più attenta sorveglianza». [s. man.] ti critico d'arte Federico Zeri

Persone citate: Federico Zeri, Veltroni, Walter Veltroni

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma, Stati Uniti