Prodi: niente rischi per la moneta unica di Cesare Martinetti

Dall'incontro dei popolari, presente Kohl, un messaggio rassicurante sul futuro deU'Uem Dall'incontro dei popolari, presente Kohl, un messaggio rassicurante sul futuro deU'Uem Prodi: niente rischi per la moneta unica E si fa strada l'idea di anticipare i tempi dell'Euro STRASBURGO DAL NOSTRO INVIATO Niente rinvìi, anzi caso mai un anticipo della moneta unica, anche se non si può dire, perché, come ha spiegato il presidente del Parlamento europeo, lo spagnolo Gii Robles, «se decidessimo, non lo diremmo a nessuno e lo faremmo in un fine settimana». Per non sconvolgere i mercati, ovviamente. Ma la questione c'è, circola nei corridoi del Parlamento europeo: c'è un piano lussemburghese che prevede di anticipare la fissazione dei cambi per l'Euro ed ha la sua importanza, dal momento che al Lussemburgo e al suo primo ministro Juncker toccherà la presidenza nel prossimo semestre dell'Unione europea. Ieri, qui a Strasburgo, sia pure in forma sbrigativa, ma con un certo orgoglio («abbiamo anche noi cinque capi di governo su quindici», ha detto il presidente del partito popolare europeo, il belga Martens, come se dovesse rispondere al congresso dei socialisti di Malmoe della settimana scorsa), si sono riunite le delegazioni dei popolari, presenti Kohl e Prodi. Ne è uscito un messaggio chiaro: nulla cambia nei calendari, nei parametri, dunque nei tempi e nei modi della mone- ta unica. Nessuna polemica a di- stanza con i socialisti francesi „ i r. . i _i u ta unica. Nessuna polemica a distanza con i socialisti francesi che lunedì a Lussemburgo hanno chiesto la «pausa di riflessione» prima di firmare il patto di stabilità al prossimo vertice di Amsterdam. Ma un messaggio non equivoco. Una posizione, quella dei socialisti francesi, «comprensibile», come ci ha detto Prodi prima di entrare nella sala della riunione: «La Francia ha chiesto un chiarimento e un approfondimento, ma non ha proposto né cambiamenti, né rinvii. Lunedì sera ho avuto una lunga telefonata con Jospin che mi ha confermato di voler essere parte trainante dell'Europa». A Prodi è stato chiesto se fosse vera la voce messa in giro dal popolare Gerardo Bianco nelle chiacchiere di Strasburgo. E cioè se davvero l'Italia avrebbe posto la questione dell'anticipo della moneta unica per vincere le indecisioni, se ancora ci sono. E prima della riunione, il premier ha risposto così: «Discuteremo a tutto campo, la posizione italiana è ben nota, avremo un confronto di opinioni e dopo potremo meglio definire il calendario». Pensa Prodi che a questo punto, vista la posizione francese, la moneta unica corra ancora dei rischi? «A mio parere no: è un obiettivo che ormai è stato fatto proprio da tutti i Paesi europei „i 1 „ , „ i j ,\ obiettivo che ormai è stato fatto proprio da tutti i Paesi europei che lo avevano lanciato ed è diventato un punto di riferimento». Alla fine della riunione (che Kohl ha lasciato con un'ora di anticipo sugli altri dicendo soltanto: «Incontro eccellente») Prodi non ha dichiarato più niente, trascinandosi i giornalisti in un farsesco inseguimento per i corridoi di Strasburgo finito nell'ascensore sbagliato. Alla domanda ripetuta, se fosse stato discusso l'anticipo della moneta, ha taciuto a lungo e poi ha detto: «No». Ma molti indizi conducono a ■ 1 ~ a _ lungo e poi ha detto: «No». Ma molti indizi conducono a pensare che se ne sia parlato. Anche l'imbarazzo di Martens nel rispondere nella conferenza stampa finale. La battuta di Gii Robles. Una dichiarazione di Juncker per sostenere il suo piano di anticipare i tempi se non della moneta (che, secondo il trattato di Maastricht, deve partire «al più tardi» il primo gennaio 1999) della fissazione dei cambi: «L'Europa - ha detto il premier lussemburghese - non deve farsi prendere di sorpresa dai mercati». II segno politico della riunione ,i • 1 ] i : _ : / : dai mercati». Il segno politico della riunione dei leader popolari europei (unico assente il premier spagnolo Aznar) è stato dunque trasmesso in modo chiaro qui da Strasburgo dove - da Parigi - arrivavano echi di ottimismo alla mediazione che la commissione europea stava tessendo con Jospin per impedire il naufragio del summit di lunedì prossimo ad Amsterdam. Mediazione che forse si compirà domani nella capitale francese con la visita del presidente della Commissione euro¬ pea, Santer. Due i punti della proposta di Bruxelles a Parigi: „ i • 1 _ i:*: pea, Santer. Due i punti della proposta di Bruxelles a Parigi: un capitolo sociale e uno politico. Più attenzione ai disoccupati e la costituzione di un contrappeso politico alla banca centrale europea. Basteranno questi due impegni a convincere la Francia a firmare il patto di stabilità monetaria già lunedì ad Amsterdam? Nessuno ci giura, ma Juncker, lasciando Strasburgo, ha detto che 1'«ottimismo è fondato». Cesare Martinetti ★ •★*★' ★ ■ ★ ★ ★ . ^ ^ ìf.