LE GRANDI PAURE TEDESCHE di Barbara Spinelli

New York: Giuliani adotta un metodo matematico per i cittadini LE GRANDI PAURE TEDESCHE UN numero sempre più grande di tedeschi coltiva un sogno occulto, non immediatamente confessatile, e tenace. E' il sogno di disfarsi delle catene europee che hanno imbrigliato la potenza di questa nazione, dal dopoguerra a oggi. E' il sogno di esercitare pienamente, e magari in solitudine, la sovranità che andò perduta nel '45 dopo la sconfitta del nazismo - e che il Paese ha ritrovato solo di recente, quando nacque la Germania riunificata. Per altre nazioni l'Ottantanove fu un momento di tracollo delle utopie ideologiche classiche, per lo più marxiste. Per i tedeschi cominciò a vacillare un'altra ideologia con caratteristiche quasi messianiche, coltivata per oltre quarant'arini dalle classi dirigenti. Alberto Cavallari parla di ideologia europea della Germania, in un articolo su la Repubblica di sabato scorso che spiega assai bene lo scontro odierno tra Parigi e Bonn, e precisamente questa natura ideologica della politica tedesca è oggi discretamente rimessa in questione. E' messa in questione a Bonn da una coalizione che comprende la Banca centrale presieduta da Tietmeyer, l'opinione pubblica, la democrazia cristiana bavarese, i socialdemocratici che si riconoscono nel possibile candidato alla cancelleria Gerhard Schròder. E' messa indirettamente in questione dal governo Jospin in Francia, che ha chiesto una pausa di riflessione sul Patto di stabilità sottoscritto da Parigi nel dicembre '96: un dispositivo ineludibile per i tedeschi, perché dà permanenza alle discipline economiche dell'Unione. Chirac «spera» che il Patto sarà approvato al vertice di Amsterdam, lunedì, e Jospin ha fatto parziale marcia indietro, ma queste mini-dispute non tranquillizzano la Germania, che vive nella rigidità le sue mutazioni Barbara Spinelli CONTINUA A PAG. 14 PRIMA COLONNA

Persone citate: Alberto Cavallari, Chirac, Gerhard Schròder, Jospin, Tietmeyer

Luoghi citati: Amsterdam, Bonn, Francia, Germania, Parigi