E i punti caldi della città irrompono nella Sala Rossa

E i punti caldi della città irrompono nella Sala Rossa IL CASO E i punti caldi della città irrompono nella Sala Rossa ASPRO DIBATTITO IN CONSIGLIO u NA ragazza accoltellata da uno spacciatore extracomunitario in via Tre Galline. Mentre, poco distante, al mercato ittico, un gruppo di parlamentari (tra gli altri i senatori Migone e Debenedetti, i deputati Chiamparino e Maria Pia Valetto, tutti dell'Ulivo, Ugo Martinat, An, e Mario Borghezio, Lega) stava discutendo di ordine pubblico con rappresentanti del mercato e dei comitati della zona guidati da Verrà, Vergata, Mazza, Merola e Visentin, che annunciano: «Lunedì prossimo, in via Vibò, ci incontreremo nuovamente con i politici». Dibattito pure in Sala Rossa, nella seconda seduta del «Castellani bis», su interpellanze dei gruppi di opposizione, mentre in piazza alcune decine di dimostranti protestano per via Negarville, dove una dozzina di extracomunitari sta facendo lo sciopero della fame per ottenere la cittadinanza. Questa la cronaca di un pomeriggio dedicato ancora una volta all'ordine pubblico e alla «qualità della vita» nei punti caldi della città. In particolare a Porta Palazzo, alla vigilia della manifestazio- ne annunciata per domani dai commercianti e dai comitati di piazza della Repubblica. Nell'aula consiliare, alle 19, dopo un breve dibattito su via Negarville, An, Forza Italia, Centro per Costa e Lega Nord danno fuoco alle polveri, affermando, tra l'altro, che il Comune per ora non intitola la piazzetta e i giardini prospicienti il Sermig a Padre Pellegrino, in attesa di tempi migliori: il che, a giudizio di Mauro Battuello, «è significativo dello stato di disagio in tema di ordine pubblico». Agostino Ghiglia (An), illustrando l'interpellanza, accusa la maggioranza e in particolare il sindaco («Oggi muto») di preoccuparsi più degli stranieri che dei torinesi. «Soltanto l'opposizione - aggiunge - sta dalla parte dei cittadini». Il vicesindaco Domenico Carpanini chiarisce: «Spetta a me, come assessore alla polizia urbana, intervenire. La situazione di Porta Palazzo era grave, resta grave e lo sarà ancora per qualche tempo. Il che è determinato dalla presenza di un punto commerciale enorme inserito in una zona ad alto degrado edilizio». Entro l'anno, promette, «raddoppieremo i vigili urbani». «Intanto, però, - denunciano fuori dall'aula i comitati - il Comando ne ha bloccato gli straordinari». Pur tuttavia il vicesindaco insiste: «Faremo di più e meglio con un maggior organico di uomini, riorganizzando mercato e viabilità». Dopo gli attacchi di Bepi Dondona (Fi), di Ferdinando Ventriglia (An), di Mario Borghezio (Lega Nord), Raffaele Costa, il candidato sindaco del Polo per le Libertà battuto sul filo di lana da Castellani, chiarisce che «le elezioni sono servite a mettere a fuoco il problema ed hanno consentito ai cittadini di alzare la voce». E afferma che «con le poche cose promesse da Carpanini non si risolvono i problemi di Porta Palazzo, al massimo si evitano passi indietro». Quindi la difesa del verde Silvio Viale («Basta con l'autolesionismo e la strumentalizzazione»), della pidiessina Santina Vinciguerra e di Marco Revelli (Re), il quale ha chiarito che domani Rifondazione sarà in piazza della Repubblica. «Ma non per aderire alla manifestazione dei commercianti, bensì per dire che la legalità va coniugata con la solidarietà». Il sindaco Castellani, infine, re spinge i giudizi della minoranza «A Porta Palazzo - dice - sono state fatte le stesse cose realizzate nel quadrilatero adiacente a Porta Nuova. Ma mentre a San Salvario la situazione è migliorata, a Porta Palazzo no. Qui, dunque, la questione va aggredita su diversi fron ti: ordine pubblico, recupero del degrado, riorganizzazione del mercato e viabilità. Tutte cose sulle quali stiamo lavorando». Giuseppe Sangiorgio Un posto di blocco a Porta Palazzo e, sotto, il vicesindaco Domenico Carpanini