« Nel brasiliano rivedo Nordahl »

« « Nel brasiliano rivedo Nordahl » PARIGI DAL NOSTRO INVIATO I Due campioni, una sfida a cinque stelle. I grandi protagonisti non hanno deluso l'attesa. Tanto Ronaldo, tantissimo Del Piero ad illuminare la notte lionese, a rendere ancora più travolgente una partita da ricordare e che purtroppo passerà agli annali soltanto con l'etichetta di amichevole. Ma, come dice proprio il Talentino bianconero, «quando affronti il Brasile pensi a tutto tranne che la posta in palio è solo simbolica». Del Piero, la risposta italiana al Fenomeno brasiliano, non si è limitato a timbrare il cartellino. Due gol, tante giocate ad effetto, la voglia di uscire al momento giusto dal guscio e di annullare l'etichetta di simbolo del niente che troppe volte l'ha accompagnato. Un bel modo di presentarsi alla Francia ad un anno esatto dal Mondiale, dove potrà contendere proprio a Ronaldo il titolo di campione del Duemila. Non è un giocatore blindato come il futuro interista, non ha guardie del corpo che ne tutelino la sicurezza. Naif e genuino come mamma l'ha fatto, Del Piero confessa sensazioni ed emozioni: «Sono contento di essere stato protagonista di una partita così, resa spettacolare da tanti campioni. Ho fatto la mia parte, ho completato nella maniera migliore ima stagione in cui ho avuto parecchi problemi e che mi ha regalato comunque momenti importanti, visto che nelle partite decisive ho sempre lasciato un segno». Ma ancora una volta per lui era tempo di esami. Del Piero, ovvero uno che deve sempre dimostrare qualcosa: «E' il solito gioco delle parti: se fai bene hai grandi onori, però la critica è più esigente e la competitività è maggiore. Destino dei fantasisti. Io vivo questa situazione con grande tranquil- lità, non credo di avere nulla da dimostrare. Neppure la rivalità con Zola mi infastidisce. Certo questa partita mi aiuterà a stare meglio». Fino alla prossima occasione, quando Pinturicchio dovrà rimettersi in discussione. Prima di lui l'ultimo italiano a segnare un gol al Brasile fu Paolo Rossi al Mondiale dell'82. Del Piero sorride senza avere certezze: «Fra di noi ci sono punti in comune, mi basterebbe fare quello che ha fatto Rossi. Ronaldo? Ho più capelli, non ci assomigliamo neppure in questo. Non so chi abbia giocato meglio a Lione e non so neppure se in futuro la sfida sarà sempre quella fra me e il brasiliano». Può rassegnarsi: sarà così. Perché uomini-copertina si nasce e il popolo calcistico non rinuncia mai ai propri miti. Del Piero in parte lo è già in Italia e ora Ronaldo diventerà uno scomodo rivale. Il fuoriclasse di Ben- to Ribero ha fugato gli ultimi dubbi sulle proprie qualità. Dal clan azzurro arriva un coro unanime di elogi. Ad iniziare da Cesarone Maldini, che azzarda perfino paragoni importanti: «E' un brasiliano atipico. Con la palla in movimento è un fenomeno, a palla ferma diventa meno pericoloso, Per queste caratteristiche mi ricorda Gunnar Nordahl, che in allenamento non sapeva fare un palleggio, ma se gli lanciavi la palla diventava ima forza della natura. Adesso bisognerà vedere cosa farà in futuro. E' forte fisicamente, ma si vede che è ancora un giocatore in crescita. La no¬ stra risposta al brasiliano è Del Piero. Non l'avevo mai visto a questi livelli». Maldini junior pensa già al derby con Ronaldo in campo: «Noi del Milan perdiamo da tre anni, magari vinciamo il prossimo contro di lui. E' un giocatore che nel nostro campionato potrà migliorare ancora, se non lo rovineremo. Mi piace la sua lealtà, non si è mai lamentato per le nostre entrate. L'avevo visto in tv, ma dal vivo mi ha impressionato ancora di più. Ha il gol nel sangue e tutte le malizie del fuoriclasse, nonostante abbia soltanto vent'anni». Pagliuca non ha avuto, come sperava, la maglia di Ronaldo. Il brasiliano ne ha regalata una a Cannavaro ed una a Panucci e quest'ultimo a sua volta la porterà ad un bimbo gravemente malato. Il portiere aspetta che Moratti annunci l'ingaggio del Fenomeno: «Speriamo che arrivi, perchè quando parte in velocità fermarlo sarà un problema. Prima stanca gh avversari, poi esce alla grande, Ha tanti guizzi, però credo che l'altra sera abbia capito che contro i difensori italiani non avrà vita facile». Fabio Vergnano Maldini: però Alex è salito ad altissimi livelli Per Cesare Maldini (foto), Ronaldo «è un brasiliano atipico, fenomeno con la palla in movimento ma meno pericoloso a sfera ferma: è una forza della natura se gli lanci la palla E' potente fisicamente ma si vede che è una punta ancora in crescita»

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