Il territorio violato offesa da vendicare

Soccorsa dal padre che ha assistito alla scena Il territorio violato offesa da vendicare Qi UESTA volta è toccato a una bimba di 4 anni. L'hanno sbranata due boxer. La bambina stava giocando nel cortile di casa sua in un paese in provincia di Brindisi, accanto al recinto in cui erano racchiusi i due cani. A un certo punto la piccola sale per gioco sulla recinzione, ma mette un piede in fallo, perde l'equilibrio e va a finire proprio all'interno del recinto. I cani immediatamente le si avventano contro e l'azzannano a sangue, uccidendola. Questi i fatti. E noi come al solito ci interroghiamo sulle cause che hanno potuto trasformare in pericolosi killer quei due boxer che conoscevano certamente i componenti della famiglia. Di fronte a cani che si comportano in questo modo noi ci sentiamo in un certo senso traditi. Possiamo accettare l'idea che un leopardo, un leone, una tigre tenuti in casa come animali da salotto - una moda che ancora non si riesce a sradicare - quando si risveglia in loro l'aggressività innata della specie, di punto in bianco aggrediscano e sbranino un essere umano. Sono fatti che le cronache registrano abbastanza spesso. Ma ci ribelliamo all'idea Il toff che si possa comportare allo stesso modo il cane, una creatura cui siamo profondamente affezionati, che vive al nostro fianco da 12 mila o più anni, che consideriamo tradizionalmente come il nostro più fedele amico. Ci sembra un fatto assurdo e inspiegabile. E invece la spiegazione c'è. Troppo spesso ignoriamo quella che è la psicologia del cane, quello che è il suo codice di comportamento. Facendo involontariamente mosse sbagliate l'uomo o il bambino può ridestare nell'animale istinti che credevamo annullati definitivamente ma che erano soltanto sopiti. Perfino il gioco che originariamente è un addestramento alla lotta, può trasformarsi in una sovreccitazione incontrollabile quando l'animale non considera più l'essere umano come suo capobranco ma lo scambia per un compagno di muta con ato are cui si può fare il gioco alla grande. Sicché il compagno di giochi viene aggredito a morsi, un trattamento troppo violento che può ferire mortalmente il bambino o l'adulto. Come succede purtroppo varie volte. In altri casi il bambino o l'adulto, preso dalla paura, cerca di fuggire. Altro errore grossolano. Scappando ci si comporta come una preda e la vista della preda che fugge scatena l'istinto del predatore, lo induce all'attacco. Ma c'è poi un altro istinto del cane che può entrare in scena ed è proprio questo istinto che può spiegare l'episodio avvenuto nel Brindisino. E' l'istinto territoriale. Il cane aggredisce chiunque invada quello che ritiene sia il suo territorio quindi i due boxer hanno azzannato la bambina semplicemente perché in quel momento era un'intrusa che invadeva il loro territorio. In questo caso, non si può nemmeno accusare la piccola di imprudenza. L'invasione del territorio canino non era una mossa voluta, si era trattato purtroppo soltanto di una disgrazia. Isabella Lattes Coif mann Soccorsa dal padre che ha assistito alla scena Il recinto che ospitava i due boxer che hanno sbranato una bambina di 4 anni

Persone citate: Isabella Lattes

Luoghi citati: Brindisi