«Presto riabbracceremo Angela»

Napoli, i genitori: «Da quel terribile giorno in questa casa non si festeggia più nulla, ma continuiamo a sperare» Napoli, i genitori: «Da quel terribile giorno in questa casa non si festeggia più nulla, ma continuiamo a sperare» «Presto riabbracceremo Angela» Domani la bimba scomparsa compie 4 anni IL CASO DIECI MESI DI ANGOSCIA VICO EQUEMSE (Napoli) DAL NOSTRO INVIATO A vederla circondata dal verde e inondata di luce, la casa che dalle pendici della montagna domina la costa sorrentina sembra un lembo di paradiso trapiantato in terra. Eppure non c'è allegria negli occhi dell'uomo magro, ancora giovane ma con il volto già scavato dalle rughe, che regge fra le braccia una bambina. Catello Celentano ha perso la gioia di vivere. Ogni giorno, per lui, è un incubo che si rinnova. Va avanti così dalla mattina del dieci agosto, quando con i parenti e gli amici decise di andare a fare una scampagnata sul monte. Fu un giorno terribile, un giorno che un padre non vorrebbe mai vivere e che nessuno oserebbe augurare al peggior nemico. Sul Faito scomparve Angela, la seconda delle tre figlie dei Celentano, e da dieci mesi il padre e la madre stanno lì a soffrire le pene dell'inferno, a «sentire una pugnalata al cuore ogni volta che squilla il telefono», ad aspettare con terrore la notte perché con il buio arrivano i pensieri più brutti. «Domani è il suo quarto compleanno - sussurra Catello -, il primo che trascorre lontano da noi». Casa Celentano è un piccolo museo dedicato a Angela. Il letto della bambina è ancora lì come tutte le sue cose, i giocattoli e i pupazzetti di peluche. Sembra che la bimba debba apparire da un momento all'altro, o far sentire la sua risata. Invece, a testimoniare la sua assenza, ci sono decine di lettere, disegni colorati e poe- sie attaccate con lo scotch alle pareti del minuscolo tinello. «Li hanno mandati i bambini da tutt'Italia», dice Maria con una smorfia che vorrebbe essere un sorriso. «Insieme per continuare a sperare», ha scritto un certo Davide, che sul foglio a quadretti ha tracciato il profilo di due persone che si abbracciano. Catello fissa quei disegni mentre la figlia più piccola, Naomi, gli si addormenta fra le braccia. «Ha solo due anni ma ricorda tutto - racconta -, Poco fa mi ha detto: papà, appena Angela torna ci porti a spasso in motorino». L'altra bambina, Rosa, che ha sette anni, non parla volentieri della sorella. Se ne sta in silenzio accanto al padre, persa in chissà quali pensieri. E' triste anche lei: sa che domani è il compleanno di Angela, ma Angela non c'è. «Da quando è scomparsa non c'è più festa in questa casa. Non celebriamo più onomastici né compleanni», dice Catello a voce bassa, ma aggiunge subito che non ha perso la speranza di riabbracciare la sua bambina: «Apparteniamo alla chiesa evangelica, abbiamo fede in Dio: con il suo aiuto supereremo anche questa prova». Una prova durissima, ammette Maria Celentano: «Continuiamo a pregare, ma il vuoto lasciato da Angela in questa casa e dentro di noi è grande. Mio marito e io ci facciamo forza dicendoci che la bambina è viva: ne siamo certi, sappiamo che prima o poi tornerà. Vedrete che i carabinieri la troveranno, si stanno dando da fare e li ringraziamo per questo». Già, le indagini: nel caso di Angela, troppe volte sono state annunciate «novità decisive» che di nuovo e decisivo non avevano nulla. Il giallo del Faito è come un labirinto nel quale sembra che gli inquirenti si siano persi. «Hanno in¬ dagato su tutti e tutto - racconta Catello -. Tempo fa i magistrati hanno prestato ascolto ad alcuni pettegolezzi messi in giro da gente stupida e malvagia. Ad un certo punto si è detto perfino che non sono il vero padre di Angela. Si è anche insinuato che io e mia moglie facciamo parte di una setta che celebra chissà quali riti... Per verificare queste voci false e infamanti i magistrati hanno forse sprecato del tempo prezioso. Le ho provate tutte per farglielo capire, ho anche affrontato uno sciopero della fame, in una tenda sulla cima del monte Faito, per protestare contro quelle indagini assurde, e finalmente ce l'ho fatta». Catello e Maria sono convinti che Angela sia finita nella rete di un'organizzazione che si occupa di adozioni illegali: «Si trova da qualche parte, in Italia o all'estero, e gode di buona salute», dicono con un tono che non ammette repliche, e senza smettere di sperare che un giorno riabbracceranno la figlia. «Avverrà presto, molto presto», assicura il padre. Un paio di settimane fa ha creduto per un momento che la sua bambina potesse davvero tornare a casa in tempo per il compleanno. E' accaduto quando i carabinieri hanno telefonato per dire che ad Arzano, un paese dell'entroterra, erano stati fermati due nomadi con una bimba molto simile ad Angela. «Quando ho visto che non era lei mi sono sentito oppresso da una tristezza immensa racconta Catello -. Subito dopo, però, ho detto a me stesso che bisogna continuare a sperare. Presto o tardi Angela tornerà da noi, ne sono certo. Allora l'abbraccerò e le dirò: tanti auguri, piccola mia». Fulvio Milone sotesi formulata dagli inquirenti dopo la sdolfiarsa della bambina, avvenuta il 10 agosto scorso. Centinaia di carabinieri e poliziotti, con S'aiuto di alcune guide alpine e di molti abitanti dei luogo, setacciano per giorni i boschi del Faito senza alcun risultato. E se la bambina fosse finita davvero in qualche anfratto? LA ZINGARA Centinaia di «veggenti» giurarono di sapere molte cose sulla bambina, e gli inquirenti fecero l'identikit di una nomade che qualcuno disse di aver visto sul monte. Una falsa pista, ma mai caduta. Lo dimostra il ritrovamento, a maggio, di una bambina somigliante ad Angela in un accampamento di zingari. Il padre però non l'aveva riconosciuta. QUATTRO IPOTESI PER UN MISTERO COPPIA . ■ .. .. indagini sembrarono giunte ad una fase decisiva quando ì carabinieri rintracciarono una coppia " solita trascórrere lunghi periodi in un vecchio > casolare nei boschi. Ma anche questa volta si trattava di una falsa pista: i due erano artisti in cerca di ispirazione. Ma l'ipotesi del rapimento da parte di una coppia senza figli, è sempre possibile, - I PEDOFILI E il capitolo più triste e inquietante della stona di Angela. I carabinieri indagano su una W- fantomatica organizzazione specializzata ? nella tratta dei bambini. Angela, si dice, potrebbe essere finita nella rete della banda che opera in una località della Germania meridionale. La polizia tedesca smentisce tutto, la pista resta sempre in piedi,

Persone citate: Catello Celentano, Celentano, Fulvio Milone, Maria Celentano

Luoghi citati: Arzano, Germania, Italia, Napoli