Tengono in casa la madre morta
Denunciati due fratelli di Genova, sono stati scoperti da un altro figlio che era andato a trovare la mamma Denunciati due fratelli di Genova, sono stati scoperti da un altro figlio che era andato a trovare la mamma Tengono in coso la madre morta Per 15 giorni, volevano avere la sua pensione GENOVA. Hanno tenuto quindici giorni in casa la madre morta per poter riscuotere la sua pensione, 1 milione e mezzo a bimestre. Quando un altro fratello è andato a trovarli, hanno tentato di fargli credere che la donna, ormai mummificata, in un fetore insopportabile, era deceduta da poche ore. Francesco e Rosaria G., 43 anni, ex operaio disoccupato lui, 32 anni e nessun lavoro lei, sono stati denunciati per vilipendio di cadavere e truffa aggravata. La vicenda è maturata nel segreto di un miserabile appartamento mimetizzato tra i tanti alloggi di un palazzone in via Teglia, la strada tra Rivarolo e Bolzaneto, i due quartieri operai della Valpolcevera, forse la zona post industriale più degradata di Genova. Lì vivevano da tempo Rosa V., una vedova settantaseienne originaria di Resi, e due suoi figli, appunto Francesco e Rosaria. Un terzo figlio, Vincenzo, 38 anni, è sposato e abita con la famiglia anche lui a Rivarolo, ma non ha contatti frequenti con la madre per via dei fratelli: li accusa di vivere alle spalle della donna, di non cercarsi un lavoro. A Rosa, invece, rimprovera di essere troppo indulgente nei confronti dei due figli. Sabato pomeriggio Vincenzo ha suonato alla porta di casa per vedere la madre. Ha sentito l'insopportabile fetore che proveniva dall'appartamento e quando gli hanno aperto, ha scoperto il corpo dell'anziana donna steso su un materasso. «Quando è morta la mamma?» ha chiesto furibondo ai fratelli. «Stamani. Ieri stava bene. Stanotte si è svegliata, aveva fame e le ho dato dei biscotti» gli avrebbe risposto la sorella Rosaria. A questo punto, Vincenzo ha chiamato i carabinieri. I militari della stazione di Rivarolo si sono trovati davanti l'incredibile realtà di un tugurio senza gas, senza luce, senza acqua, senza mobili, tranne i giacigli sul pavimento. Vedendo le condizioni del cadavere, un carabiniere è stato colto da malore. Secondo il medico legale, il corpo dell'anziana donna non presentava segni di ferite e quindi la morte era da ritenersi provocata da cause naturali, probabilmente quindici giorni prima. Solo l'autopsia, però, potrà stabilire con esattezza la data del decesso, anche se pare escluso che possa risalire così indietro nel tempo da aver consentito la riscossione di precedenti pensioni. I vicini, interrogati dai carabinieri, avrebbero confermato che l'anziana donna non si vedeva da almeno un paio di settimane e che da qualche tempo dall'appartamento proveniva un odore nauseabondo. Se non fosse arrivato il figlio a scoprire il cadavere, probabilmente qualche inquilino avrebbe chiesto l'intervento dei vigili del fuoco. Non c'è voluto molto ai militari per scoprire come mai i due fratelli avessero tenuto nascosto il decesso: titolari della delega per la riscossione della pensione, avevano incassato venerdì scorso un milione e mezzo, somma risultata già quasi tutta spesa da Rosaria, in un giorno, per capi d'abbigliamento. I militari hanno fatto intervenire il personale della Usi, che ha provveduto alla disinfestazione dell'appartamento. Rosaria e Francesco sono stati provvisoriamente alloggiati in un albergo, ma già da ieri sono tornati nell'alloggio di via Teglia. Le indagini dei carabinieri, comunque, proseguono per accertare se i due figli abbiano nel frattempo effettuato altri prelevamenti truffaldini, attingendo a eventuali depositi o conti correnti bancari. Rosaria e Francesco non hanno precedenti penali né risultano nei loro confronti segnalazioni per uso di droghe. Alessandra Pieracci Hanno cercato di giustificarsi «Si è spenta oggi» Il cadavere ridotto a una mummia Un'immagine del quartiere di Genova in cui è stata scoperta la storia dei giovani che tenevano in casa il cadavere della madre morta
Persone citate: Alessandra Pieracci
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