I rinforzi di Chirac sbarcano a Brazzaville

Ottocento para portano in salvo gli occidentali. I governativi non s'arrendono ai ribelli Ottocento para portano in salvo gli occidentali. I governativi non s'arrendono ai ribelli I rinforzi di fliiruc sbarcano a Brazzaville In città si combatte a cannonate BRAZZAVILLE. Sono ripresi ieri mattina gli scontri nel centro di Brazzaville, capitale del Congo, tra truppe regolari e i ribelli fedeli all'ex presidente Denis Sassou Nguesso. Ma la città sembra ormai nelle mani degli insorti, che tengono testa ai contrattacchi dei soldati del presidente Pascal Lissouba. Nguesso ha detto di non rifiutare una mediazione, ma ha aggiunto che i suoi uomini «non rimarranno indifferenti se continuano i bombardamenti dei mortai e dei lanciarazzi» governativi che martellano i quartieri da lui controllati. La Francia ha deciso di intervenire con decisione per controllare questa ennesima deflagrazione nel suo «impero» africano: scottata dalle débàcle subite in Ruanda, Burundi e nell'ex Zaire, Parigi ha inviato nell'ex colonia 800 paracadutisti (400 erano già presenti) e un cargo Hercules C-130 con armi e blindati. Altri cinque Hercules francesi hanno sgomberato verso il Gabon 450 occidentali. I para dovrebbero teorica¬ mente proteggere i 2000 cittadini francesi e occidentali che sono rimasti bloccati da combattimenti che in meno di una settimana hanno provocato centinaia di morti - compreso un soldato francese - nella capitale congolese. Sostenuti da quella parte delle forze armate che si è ribellata a Lissouba, esponente dell'etnia meridionale Nibolek, i «Cobra» di Nguesso, appartenenti alla tribù settentrionale Mbochi, controllano il centro della capitale e occupano i principali edifici strategici della città. Incalzati da Nord, i governativi si sono trincerati nelle zone Sud ed Est di Brazzaville. Il presidente del Parlamento congolese, André Milongo, e il sindaco della capitale, Bernard Kolela, hanno convocato ieri una riunione d'emergenza dei deputati per chiedere un cessate-il-fuoco e l'avvio di colloqui di pace. Anche il Sud Africa è intervenuto a chiedere le stesse cose. Il presidente Nelson Mandela si è impegnato personalmente per portare al tavolo del negoziato Lissouba e Nguesso. Nguesso, sconfitto da Lissouba nelle elezioni del 1992, si apprestava a riconquistare il potere nelle presidenziali del prossimo 27 luglio, ma una serie di provocazioni da parte del governo lo hanno indotto a lanciare i suoi 5000 Cobra alla conquista del centro di Brazzaville. Non è stato accertato se esistano legami tra quanto sta succedendo a Brazzaville e il nuovo potere instauratosi sull'altra riva del fiume Congo a Kinshasa, l'Alleanza democratica delle forze di liberazione del Congo/Zaire (Adfl) di Kabila, che ha sconfitto e scacciato il dittatore Mobutu Sese Seko. Gli scontri di Brazzaville hanno coinvolto anche la sede consolare portoghese. Un gruppo di uomini armati, probabilmente miliziani Cobra, l'ha attaccata ieri ma il console Victor Manuel Antunes ha affrontato gli aggressori ed è riuscito a convincerli a desistere. Nell'edificio attaccato si trovavano anche due italiani. [AdnKronos-Dpa-Agi-Ap-Efe] Paracadutisti francesi sbarcano a Brazzaville per rafforzare il contingente che Parigi mantiene nella ex colonia dove è in corso una feroce guerra civile L'Africa vive un'ennesima tragedia di cui è difficile prevedere la conclusione E intanto i morti sono già centinaia

Persone citate: André Milongo, Bernard Kolela, Denis Sassou Nguesso, Kabila, Nelson Mandela, Pascal Lissouba, Victor Manuel