LA RICETTA DIABOLICA DI MAASTRICHT di Mario Deaglio

A TÀ ^1 'A' 1 LA RICETTA DIABOLICA DI MAASTRICHT IL Trattato di Maastricht ebbe il suo battesimo nella piccola e graziosa città olandese che porta questo nome in un freddo weekend di fine autunno nel 1991. Rischia di tramontare nella grande città olandese di Amsterdam in un giorno della tarda primavera del 1997. Ad Amsterdam, infatti, lunedì e martedì della prossima settimana si terrà la riunione dei capi di Stato e di governo che concluderà il semestre di presidenza olandese. E qui le divergenze maturate nel corso degli ultimi mesi non potranno più essere nascoste da sorrisi di facciata: il futuro dell'euro è in forse e l'affondamento della moneta unica potrebbe significare il tramonto di una certa idea dell'Europa che ha dominato la scena negli ultimi vent'anni. Perché queste difficoltà? Perché nei due Paesi-chiave, la Francia e la Germania, l'amarissima «ricetta» di Maastricht si sta rivelando, al tempo stesso, politicamente inaccettabile ed economicamente inefficace. L'inaccettabilità è stata sancita dai risultati delle recenti elezioni francesi, con la sconfitta, a opera dei socialisti, dei sostenitori del presidente Chirac; l'inefficacia economica è stata resa evidente dai recenti, disastrosi dati sulla disoccupazione tedesca e dalla sconfitta politica del cancelliere Kohl a opera della sua Banca Centrale, a proposito del progetto di rivalutazione delle riserve auree. Il Paese del cancelliere Kohl, al quale, per altro, vanno ascritti moltissimi meriti europei, è all'origine delle difficoltà attuali. Si è infilato in un ciclo infernale che esso stesso si è creato con le proprie mani e vi ha sospinto mezza Europa. Tale andamento diabolico è il risultato, secondo Mario Deaglio CONTINUA A PAG. 10 SETTIMA COLONNA

Persone citate: Chirac, Kohl

Luoghi citati: Amsterdam, Europa, Francia, Germania