A Modena la notte magica delle Ferrari

Concluse allo stadio con grande successo le celebrazioni per il Cinquantenario della Casa di Maranello FORMULA 1 Concluse allo stadio con grande successo le celebrazioni per il Cinquantenario della Casa di Maranello A Modena la notte magica delle Ferrari E adesso Irvine e Schumacher puntano al podio in Canada MODENA. La Grande Festa del Cinquantenario è finita, tra gli applausi. Con una sfilata per le vie del centro, attraversando il cortile d'onore del Palazzo Ducale, sede dell'Accademia militare. E poi al Largo Garibaldi, davanti alla casa che fu l'ultimo domicilio di Enzo Ferrari, e nel parco delle Rimembranze. Centinaia di vetture di Maranello che la gente non si è mai stancata di ammirare. Dieci giorni di celebrazioni dopo la partenza a Roma della settimana scorsa. Al centro dell'attenzione non solo le auto, ma anche gli uomini che hanno contribuito a costruire il mito della Ferrari e quelli che ora continuano l'impegno sia nella produzione delle granturismo che nella squadra corse. «Allora, Luca, lo vinciamo il Mondiale?». Un cenno di perplessità sul volto e poi, con sicurezza, la risposta: «Lo vinciamo l'anno prossimo». Con questo botta e risposta tra un tifoso e il presidente della Casa del Cavallino, si era aperta sabato la serata conclusiva allo stadio Braglia. Una manifestazione che probabilmente rimarrà impressa per sempre nella memoria degli oltre 20.000 ferraristi provenienti da tutto il mondo (sono arrivati anche dalla Nuova Zelanda) ma che difficilmente dimenticherà anche Montezemolo il quale ha dovuto firmare decine e decine di autografi. Poi c'era stata l'esibizione della auto che hanno fatto grande la storia della Ferrari, seguita da uno spettacolo museicale e fuochi d'artificio finali. «Montezemolo, Todt, Romiti e Piero Ferrari, sono il presente della Casa di Maranello in proiezione futura», hanno spiegato dal palco Fabrizio Frizzi e Andrea De Adamich, conduttori della serata. Dopo la doppia visita dell'aw. Agnelli, a Roma e a Modena, anche il presidente della Fiat non ha voluto mancare l'appuntamento. «Non si può rinunciare - ha detto il dott. Romiti - per il nome Ferrari, per il mito che rappresenta e per l'affetto». Todt invece ha avuto, una volta ancora, prova dell'amore dei tifosi ma anche della responsabilità che si ha a lavorare in Ferrari: «E' un impegno notevole - ha risposto il responsabile della Gestione Sportiva -. Davvero in questa serata si comprende cosa significa la Ferrari e lavorare in Ferrari. Noi ce la mettiamo tutta. E, poco alla volta, stiamo riportando la nostra squadra al vertice». I giri di pista delle vecchie Ferrari, il rombo dei loro motori hanno mandato in visibilio il pubblico. La passerella è cominciata con la monoposto con cui Scheckter vinse il Mondiale del '79. Poi è stata la volta della vettura con la quale Prost vinse il Gp di Francia nel '90. Al volante sempre Nicola Larini. I passaggi più graditi in assoluto dai 20.000 del Braglia però sono stati due. Prima la passerella della vettura che vinse il primo Gp di FI, nel 1951. Al volante lo stesso pilota che allora la portò al successo: l'argentino Froilan Gonzales. Infine il super applaudito passaggio della F310B di quest'anno guidata da Eddie Irvine. «La vettura è a posto per il Gp del Canada?», è stato chiesto al pilota irlandese. «Forse non è la pista giusta per collaudarla ma è sicuramente a posto. Sono molto fiducioso per la gara di Montreal, speriamo di finire, io e Schumacher, entrambi sul podio». E i tifosi, che attendono una conferma dalla gara in programma domenica prossima sulla pista canadese, hanno replicato: «Il titolo piloti magari il prossimo anno, ma il Mondiale costruttori dobbiamo vincerlo adesso». In conclusione Luca Montezemolo ha fatto il bilancio del Cinquantenario: «Sono contento per Modena, per quelli che hanno lavorato in Ferrari dal '47, per i clienti. La festa era per loro. In questi giorni ho sentito grande affetto attorno alla Ferrari». Con la presenza di tante vetture di gran valore, inevitabile l'opera dei ladri che nella notte hanno fatto sparire altre due Ferrari davanti a locali pubblici. E' il prezzo della popolarità che si paga, purtroppo, anche in questa maniera, [r. m.j il presidente Montezemolo con Gonzales e la monoposto con la quale Scheckter vinse il Mondiale del 1979