la rivoluzione si chiama Kuerten

Il ventenne brasiliano, n. 66 al mondo, conquista l'Open delle sorprese a Parigi Il ventenne brasiliano, n. 66 al mondo, conquista l'Open delle sorprese a Parigi la rivoluzione si chiama Kuerten Bruguera umiliato in tre set PARIGI DAL NOSTRO INVIATO All'Hotel Mont Blanc ieri sera hanno fatto festa. Un posto tranquillo, piccolo, poco costoso: Guga Kuerten l'ha scelto l'anno scorso per via del nome, che suggeriva cime da scalare e altezze da raggiungere, e soprattutto per via del prezzo. Prima d'ora il ragazzo di Florianopolis, 20 anni e 190 centimetri di altezza, appassionato di surf e di raggae, tifoso di Ronaldo, aveva guadagnato in premi 284 mila dollari, poco meno di mezzo miliardo di lire. Ieri, battendo in tre set e contro il pronostico Sergi Bruguera, il sottile brasiliano ha messo in banca un assegno di 3.668.000 franchi, 1 miliardo e 100 milioni. Guga è diventato di colpo più ricco, più febee, più tutto. Nonna Olga, esperta di tattica tennistica, applaudiva in tribuna con il suo panama bianco, e il clan brasiliano rideva e piangeva agitando le bandiere. «Visto quel che ha fatto questo ragazzo, sono fiero di essere brasiliano», ha detto Rai, che gioca a calcio nel Paris-St-Germain e faceva il tifo indossando la maglia della Selecao. Quando con il cappellino azzurro al rovescio Guga ha ricevuto la coppa dalle mani di Bjorn Borg, gli ha fatto un profondo menino, lui, l'ultimo iscritto al club che omaggiava il sei volte vincitore del Roland Garros. Eppure anche Guga Kuerten è entrato nella storia. E' il primo brasiliano a trionfare a Parigi, è il terzo giocatore non testa di serie a imporsi al Roland Garros dopo Marcel Bernard nel 1946 e Mats Wilander nel 1982. Guga, numero 66, è pure il campione con classifica più bassa, anche se grazie al successo oggi salirà al numero 15. Ci sembra abbastanza, per salutare la grandezza della sorpresa e celebrare la fresca fama del vincitore. Resta da dire del tennis del ragazzo, se davvero diventerà un campione oppure se il viaggio nella gloria, come talora capita, sarà limitato ai campi rossi del Roland Garros. Guga gioca bene, un bel tennis sereno e solare. Possiede tutti i colpi, il servizio, il rovescio, la smorzata, la volée: non è destinato ad essere una meteora nel firmamento deUa racchetta, almeno questo gli auguriamo non avendo la facoltà di leggere nel futuro. Ma qui a Parigi ha battuto DosedeU, Bjorkmann, Muster, Medvedev, Kafelnikov, Dewulf e infine Bruguera: il nome degli avversari illumina l'impresa. «Ha disputato un grande torneo e una grande finale», ha detto di lui Bruguera. «Ho pensato solo a tirare forte, sempre più forte: ho capito di aver vinto solo quando ho visto Borg, il mio idolo, davanti a me con la coppa», ha detto Guga di se stesso. Era felice, parlava di Ronaldo e del calcio e di questa gioia che gli è toccata e che ancora stentava a credere. Un'altra finale con sorpresa, dunque, dopo il successo di Iva Majoli su Martina Hingis. Ma le sorprese in realtà sono cominciate presto. Al primo turno è uscito Ivanisevic (numero 4) ma la mattanza delle teste di serie è cominciata al terzo turno, quando hanno lasciato i cancelli della Porte d'Auteuil Sampras (1), Muster (5) e Krajicek (6), ed è continuata negli ottavi con l'eliminazione di Rosset (15), Corretja (8), Rios (7) e Chang (2). Risultato: quarti di finale con il minor numero di teste di serie, due, nella storia dei tornei dello slam. Hanno giocato i quarti Norman (65), Dewulf (122), Kafelnikov (3), Kuerten (66), Rafter (25), Bianco (111), Arazi (55) e Bruguera (19). Classifica media 58, il che ha offerto ampia materia di discussione. Torneo dimezzato o cambio della guardia? Questa è stata la domanda che i fedeli della racchetta e i sacerdoti del rito si sono subito posti. Perché, insomma, i migliori giocatori del ranking sono scomparsi così presto dp1 -neo sulla terra più imporrei mondo? Ovviamente .01» esiste una risposta: ne esi- stono tante e non tutte facilmente identificabui. Per cominciare, il Roland Garros ha seguito una tendenza di stagione. Finora non c'è stato un dominatore, neppure sul rosso, segno che in questo tennis violento e incalzante è sempre più difficile restare in vetta. I campioni sono costretti a giocare sempre più spesso, con owii cali di forma e difficoltà di preparazione specifica: è il caso di Sampras, che si è presentato a Parigi dopo aver giocato solo due match sulla terra. In secondo luogo, non necessariamente in ordine di importanza, esiste oggi un forte livellamento dei valori verso l'alto: in condizioni e giornate particolari, anche il numero 100 può battere in numero 1. Terzo: le partite al meglio dei cinque set, dove sono favoriti gli atleti dotati di maggior carattere, resistenza fisica e voglia di guadagnare fama e quattrini. Carlo Coscia Finale maschile: KuertenBruguera 6-3, 6-4, 6-2. Guga ha approfittato del livellamento dei valori e dell'importanza della forza sui 5 set Guga Kuerten, a fianco e sotto con il rivale Bruguera, ha guadagnato con la vittoria di ieri un miliardo e 100 milioni di lire

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