Un Torino a pezzi si fa onore a lecce
Per i pugliesi, lanciati verso la promozione, una vittoria sofferta: belle parate di Casazza Per i pugliesi, lanciati verso la promozione, una vittoria sofferta: belle parate di Casazza Un Torino a peni si fa onore a lecce Partita vera con tre espulsi Sommese, Scarchilli e De Patre LECCE DAL NOSTRO INVIATO Sconfitto, ma a testa alta. Il Toro di Lido Vieri ha onorato l'impegno e la maglia, finendo la partita con il Lecce con otto uomini in campo: due espulsi, Sommese e Scarchilli, e Cammarata ko. Per i pugliesi, una vittoria di misura, soffertissima, oltre ogni previsione, che significa tre passi pesanti verso Ja serie A. I pugliesi dovranno conquistarsela domenica prossima a Cesena (i bianconeri sono già retrocessi, per la squadra di Ventura sarebbe la quarta promozione), ma nel primo quarto d'ora Lorieri aveva evitato il gol in un paio di occasioni, su bolide di Fiorin e su una punizione di Scarchilli, leggermente deviata, ed era stato salvato dal palo sulla schiacciata di Cevoli. Poi, da un passaggio sbagliato di Cevoli, scaturiva il contropiede che sbloccava il risultato a favore dei padroni di casa al quarto d'ora. Macellari tagliava il campo da sinistra verso destra con un lancio per Palmieri che controllava di petto (ai granata è parso con il braccio e per questo hanno inutilmente protestato), scattava e, dal fondo, scodellava un perfetto cross proprio per l'uomo che l'aveva lanciato. E il colpo di testa in tuffo di Macellari, smarcatosi sotto porta, risulta¬ va imprendibile per il portiere Casazza. Su quel gol e sull'ingenuità di Sommese che si faceva cacciare per un fallo di reazione su Palmieri al 35' del primo tempo, il Lecce costruiva un successo preziosissimo in una partita tesa, difficile sul piano nervoso e anche sotto il profilo tattico perché il Torino, ben diretto da Cravero, non faceva concessioni, tenendo bene il campo come raramente aveva fatto in precedenza in trasferta. Anche in inferiorità numerica, i granata costruivano una palla-gol al 38', ma il tiraccio di Cammarata, su assist di Ferrante, si perdeva abbondantemente a lato. A questo punto, Vieri e Camolese decidevano di togliere Ferrante per inserire Florijancic. Lo sloveno vivacizzava qualche contrattacco ma il Toro non aveva più la forza per rovesciarsi nella metà campo giallorossa e rimontare. E nella ripresa toccava a Casazza prodursi in alcune belle parate, su Francioso e Mazzeo, per evitare altri danni. Ci pensava Bettin a farne, in egual misura, a Torino e Lecce espellendo De Patre e Scarchilli. Il torinista commetteva fallo e il leccese si arrabbiava, inveendo. L'arbitro estraeva il cartellino rosso, con troppa precipitazione. E nel sottopassaggio le urla di De Patre richiamavano l'attenzione della panchina grana¬ ta che, pensando ad una scazzottatura, accorreva in massa a difesa di Scarchilli. Anche il quarto uomo, Ramaglia, scendeva le scale. Ma, fortunatamente, volavano soltanto parole e non si passava a vie di fatto. In campo intanto si continuava a giocare, e il Lecce, dopo aver fallito con Francioso la possibile rete del 2-0, tremava su una punizione di poco a lato di Cristallini. Il pericolo più grande, però, lo correva Cammarata su una violenta, quanto accidentale, testata di Palmieri retrocesso a dar man forte alla difesa. Sveniva Cammarata e i suoi occhi rovesciati spaventavano i granata e l'ex Lorieri, che insultava il proprio compagno. Si sfiorava il dramma. Fortunatamente, il medico sociale del Lecce, Giuseppe Palaia, anestesista e rianimatore, che quattro anni fa aveva salvato Marino, l'attaccante dell'Udinese, che rischiava di soffocare, faceva rinvenire Cammarata che usciva in barella per sottoporsi in via precauzionale ad una Tac in ospedale. E l'applauso, sincero, del pubblico per Cammarata si fondeva con l'urlo di gioia per i pareggi del Genoa a Ravenna e del Bari a Foggia, risultati favorevoli al Lecce nella corsa alla serie A. Bruno Bernardi L'attaccante va ko dopo uno scontro con Palmieri: la tac esclude complicazioni Cammarata a terra, svenuto dopo lo scontro. A lato: Cravero
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