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Simon! dovrà convincere i solisti a non fare capricci e suonare nell'orchestra NERAZZURRI Con Ronaldo vantaggi e problemi Simon! dovrà convincere i solisti a non fare capricci e suonare nell'orchestra Fatta l'Italia occorreva fare gli italiani e l'impresa non fu facile. Preso Ronaldo, ammesso che l'ingaggio del brasiliano si chiarisca in tutti i particolari, bisognerà costruire un'Inter vincente. Tutto il peso di un'operazione incredibile e dispendiosa ricadrà sulle spalle del neo tecnico, Gigi Simoni. L'allenatore, protagonista negli ultimi anni di ripetute promozioni dalla B alla A, reduce da una stagione insieme bella e sfortunata a Napoli, siede per la prima volta nella sua carriera (a 58 anni) sulla panchina di una pretendente allo scudetto. Oltre all'onore di poter guidare il talentuoso (e capriccioso) sudamericano, Simoni avrà l'onere di dover risolvere quello che non è riuscito a Roy Hodgson. Trasformare cioè una pattuglia di grandissimi solisti in una squadra. Le scelte in attacco (Ganz parte favorito come spalla ideale di Ronaldo) provocheranno non pochi mugugni in Zamorano e Branca (uno appare di troppo). Tanto più che Moratti ha acquistato pure l'uruguaiano Recoba. E nei ranghi potrebbe rientrare - se i medici daranno l'ok - anche il nigeriano Kanu. I problemi restano in mezzo e dietro. Djorkaeff a tutto campo, d'accordo. Cruz toglie il posto a Sforza, pupillo di Hodgson, scontato. Ince e Zanetti invece vanno disciplinati e consegnati a compiti di puro gregariato, oppure ci penserà Cauet, il francese inseguito da Moratti per creare un reparto più compatto. In difesa, Sartor e Mezzano si propongono come fresche risorse per ovviare agli scompensi nati soprattutto sulle fasce dall'alterno rendimento di Angioma e Pistone. L'impressione è che Simoni si ritroverà al via una FI da collaudare in corsa. La speranza è che la Milano nerazzurra abbia nei suoi confronti meno fretta e pregiudizi che con Hodgson. Sull'ingaggio di Ronaldo, ancora alcuni aspetti da chiarire