Iris ha riabbracciato la mamma

IN BREVE La donna è arrivata in città ieri sera a bordo di un volo proveniente da Tirana Iris ha riabbracciato la mamma La gioia del piccolo albanese operato a Torino Il piccolo Iris ha riabbracciato la sua mamma. Mimoza Hysmeta, 29 anni, ferita anch'essa nell'attentato di Tirana che ha gettato il figlio di 5 anni in bilico fra la vita e la morte, è arrivata ieri poco prima delle 22 a Torino, su un volo Swissair. E mezz'ora dopo, nella camera 8 al secondo piano dell'ospedale Regina Margherita, c'è stato il commovente incontro col bimbo - ormai fuori pericolo - e con il marito Bedry, imbarcato una settimana fa all'aeroporto di Rinas su un volo speciale messo a disposizione dall'Aeronautica militare. E' un sogno che si avvera. «Sarebbe un miracolo avere mia moglie accanto il giorno del mio compleanno, il 18 giugno», aveva confessato soltanto l'altro ieri il padre del bimbo. Il desiderio si è realizzato prima di quanto si sperasse, grazie alla collaborazione fra la Forza multinazionale di protezione e la fondazione «La Stampa-Specchio dei tempi» che otto giorni fa aveva già reso possibile il ricovero-salvezza del piccolo albanese a Torino. Iris Hysmeda, occhioni mar- roni che adesso reagiscono di nuovo alla luce, è diventato il bambino simbolo di un Paese devastato da una violenza che non accenna a finire. Dopo la grande paura per quel proiettile di kalashnikov che ha ancora conficcato in testa e dovrebbero estrargli fra due settimane, oggi il piccolo albanese è un bimbo rinato. La madre Mimoza lo accarezza a lungo, appena giunta dall'aeroporto. Lo stringe al petto e piange: «Grazie, grazie a tutti. Grazie ai medici, e grazie ai lettori del vostro giornale che lo hanno salvato». Ancora lacrime, ancora un abbraccio. «Una sedia. Datemi una sedia. Stanotte dormirò qui accanto a Iris». Stanotte e anche domani, e dopodomani: «Adesso non lo lascerò più. Starò con Iris finché non si alzerà dal letto». Poi si vedrà: «Nel nostro Paese ci sono i nonni, e l'altro nostro figlio, Andi, di 7 anni». Ma c'è anche la guerra laggiù, e la morte dietro l'angolo: il pericolo è ovunque, è un proiettile che improvvisamente ti ritrovi in testa a 5 anni mentre viaggi su un pullman in braccio a mamma. «Com'è successo a Iris - ricorda ancora Mimoza Hysmeta -: era il 27 marzo, lui era seduto sulle mie ginocchia accanto al finestrino. D'improvviso l'autobus s'è fermato, c'è stata una raffica di mitra, vetri in frantumi, grida di gente, e tanto sangue». Il proiettile vagante che ha colpito Iris poco sopra l'orecchio destro è ancora lì, piantato in testa. «Lo estrarremo appena le condizioni del piccolo saranno migliorate e potrà sopportare un secondo intervento», dicono i medici dell'Infantile. Marco Accossato Iris Hysmeta, 5 anni, operato al Regina Margherita dopo essere stato ferito alla testa. L'intervento è stato possibile anche grazie al contributo dei lettori de «La Stampa»

Persone citate: Iris Hysmeta, Marco Accossato Iris, Mimoza, Mimoza Hysmeta

Luoghi citati: Rinas, Tirana, Torino