Specchio dei tempi
Specchio dei tempi Specchio dei tempi «Non tradite le orìgini della Veneria!» - «Anche sul 740 si potrebbe risparmiare carta» - «Ma il decretone non ha ridotto l'Iva sulle ristrutturazioni edili?» - «C'è chi vuol dare una mano» - «Cabina sradicata» Un lettore ci scrive: «Il ministero dei Beni Culturali con il contributo della Comunità Europea ha deciso di restaurare il complesso della Veneria. Ciò è molto importante per il valore storico-artistico del complesso, ma attenzione. Nonostante il nome ("Veneria" da Veneri, parola di origine latina che sta ad indicare l'attività venatoria, e oggi particolarmente la tipica e antichissima caccia praticata in Francia) in realtà in questo luogo della campagna torinese si svolgevano per lo più intrattenimenti mondani a conclusione di vere e proprie mattanze di animali indifesi, dato che la caccia si riduceva a perseguire in un luogo recintato cinghiali, cervi e caprioli mettendoli alla loro fine senza che questi animali, a causa del luogo ristretto e chiuso in cui venivano cacciati, potessero esplicare le loro naturali malizie per sottrarsi ai cani, come è nei canoni della "vénerie" in Francia, dove gli animali selvatici oggetto di caccia sono corsi Uberi nelle grandi foreste. «Anche la chiesetta che sorge nel complesso della Veneria e che si è voluto dedicare a Sant'Uberto, patrono dei "veneurs", è per ciò stesso una indebita usurpazione. In Italia, in Piemonte, qualche parvenza di "vénerie" si era avuta con Roberto De Salnove (dello stesso, "la Vénerie Royale", Paris, 1665) gentiluomo francese, ben noto alla nobiltà torinese, e si era avuta autentica "vénerie", cioè "chasse à course", in Toscana con Lorenzo il Magnifico, dove questa caccia al culmine del Rinascimento aveva trovato il suo massimo splendore e i suoi cantori (Poliziano). «Per farla breve, bene l'idea di restaurare il complesso della Veneria, purché non lo si voglia far diventare un monumento profuso di alto spirito venatorio e quindi storicamente falso». Gian Franco Invernizzi Un lettore ci scrive: «Ogni anno alla distribuzione dei Modelli 740, si perpetra un colossale scempio di carta. In¬ fatti chi, nella compilazione, incappa in qualche errore, ne richiede un altro che gli viene consegnato nuovamente con le istruzioni, che ha già, costituite da ben quaranta pagine e relativa busta. Basterebbe che tutti i modelli potessero anche essere consegnati, a richiesta, privi delle istruzioni». Gigi Gattino Un lettore ci scrive: «Il "decretone fiscale di fine anno", stabilisce (tra le altre cose), che l'Iva per le ristrutturazioni, manutenzione ordinaria, restauro, risanamento, passa dal 19% al 10%, tale riduzione opererà fino al 31 dicembre '97. «Ho fatto eseguire lavori di manutenzione straordinaria, ma la ditta specializzata per tale opera mi ha fatturato l'Iva al 19%, e alle mie rimostranze ha risposto che non ne sapeva niente e che dovevo pagare quanto fatturato. Come devo comportarmi?. Mi dicono che non c'è nulla da fare. E' vero?». Andrea Bertone Un lettore ci scrive: «Leggo che sono aumentati gli atti vandalici ai danni dei giardini ed il fatto è sotto gli occhi di tutti. «Quelle che sorprendono (o forse no?) sono le giustificazioni addotte da chi ha il compito di gestire la città. Le opere pubbliche non possono essere realizzate e poi dimenticate. Bisogna attuare su di esse vigilanza, cura e manutenzione continua, come fa chiunque con i propri beni. Bisogna cioè passare dalla manutenzione straordinaria a quella ordinaria, avvalendosi anche di quei cittadini che sarebbero disposti a dare una ma¬ no. C'è chi dice che si tratta di una questione di educazione e che è inutile reprimere se non si educa. Questo è probabilmente vero ma non è provato perché di repressione non se ne vede proprio». Marco Galliano Una lettrice ci scrive: «A San Francesco al Campo, la popolazione ormai da parecchi mesi non può più usufruire dell'unica cabina telefonica che si trovava nella piazza del Municipio. «Detta cabina ha subito nel corso degli anni molte manomissioni da parte di un gruppo di vandali che per ultimo sono arrivati ad asportarla completamente ed abbandonarla in mezzo alla piazza. Dopo questo ultimo fatto la Telecom ha deciso di non ripristinare il servizio. «Mentre noi abitanti portiamo le conseguenze di questo disservizio, i teppisti che anche i carabinieri conoscono perché chiamati più volte ad intervenire, ma che non sono mai riusciti a cogliere in flagranza perché sempre preannunciati dal loro bel lampeggiante, continuano imperterriti a danneggiare la cosa pubblica». Marta Teleci
Persone citate: Andrea Bertone, Gian Franco, Gigi Gattino, Invernizzi, Marco Galliano, Poliziano, Roberto De Salnove
Luoghi citati: Francia, Italia, Piemonte, San Francesco Al Campo, Toscana
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