Giustizia italiana in cinque tempi con dubbi

il caso. Un biografo svela i mlm LETTERE AL GIORNALE: IL LUNEDI' Di O.d.6. Giustizia italiana in cinque tempi con dubbi Gent.mo Sig. Del Buono, allego una lettera personale che evidenzia l'anacronistico comportamento dell'Amministrazione Militare (e del Tar Piemonte) e che interessa varie migliaia di «militari» in analoghe situazioni. Potrebbe trovar spazio nella sua rubrica? Grazie e cordiali saluti. Gen. D. (aus) Gerardo Scopi Pino Torinese Militari & cittadini PRIMO TEMPO: ho acquistato in Torino, in previsione della pensione, un alloggio di 4 camere e cucina occupato da una sola persona ancora giovane con pensione e proprietà alla quale il giudice ha concesso un ulteriore anno di proroga scadente il | 31/12/96. Poiché, quale militare, occupo con moglie e figli maggiorenni un alloggio demaniale, all'atto del pensionamento il 16/12/94 ho chiesto un anno di proroga, ricorrendo anche al Tar Piemonte (spesa 5 milioni) che mi ha dato torto. Fortunatamente l'Auto- rità Militare mi ha concesso, e ne sono grato, alcune proroghe ma dovrò, comunque, lasciare l'alloggio perché per i militari si adotta direttamente lo sfratto coatto con impiego delle forza pubblica mentre per gli altri cittadini tale impiego è soggetto all'autorizzazione del Prefetto. Sintesi: io, militare dovrò arrangiarmi con moglie e figli (andrò temporaneamente fuori Torino) sino a che il Prefetto, a salvaguardia dei diritti dei cittadini, non concederà l'esecuzione della sentenza per il recupero dell'alloggio di proprietà. Dubbio: ma i militari non sono cittadini italiani? SECONDO TEMPO: ho ereditato un alloggetto di mia madre in altra località e all'inquilino, che lo occupava con affitto irrisorio, ho comunicato per iscritto che dall'anno successivo gli avrei applicato l'equo canone. Il 1° febbraio di tale anno ho comunicato l'equo canone e l'inquilino me lo ha corrisposto dal mese di marzo. Ho chiesto al mio legale se potevo pretendere anche i mesi di gennaio e febbraio e questi mi ha documentatamente risposto di no, citandomi an¬ che sentenze in tal senso della Suprema Corte (l'equo canone e/o i suoi aggiornamenti decorrono dal mese sucessivo a quello in cui si richiedono quantizzandoli). Dubbi: nessuno. TERZO TEMPO: l'Autorità Militare mi comunica nel gennaio '95 che dall'1/1/95, non avendo più io titolo all'alloggio demaniale con affitto ridotto, mi applicherà l'equo canone e maggiorato del 50% e invita il suo organo tecnico a determinarlo «in tempi brevi». L'organo tecnico lo determina e me lo comunica alcuni mesi dopo e io da quel momento lo corrispondo regolarmente. Successivamente, l'Autorità militare mi chiede alcuni milioni di arretrati a partire dall'1/1/95. Sentendomi in una botte di ferro per la precedente esperienza (vedasi il Secondo Tempo) vado dal mio legale che senza dubbio giudica la pretesa retroattività, pur sapendo che sono militare, manifestamente illegittima e su mio incarico diffida l'Autorità Militare dal trattenermi tali somme. Ora detta Autorità Militare ha iniziato a trattenermele d'ufficio sulla pensione comunicandomelo (con «Tassa a carico del destinatario») a cose fatte. Mi è stato detto informalmente che ancora il Tar Piemonte, su ricorso di colleghi in analoghe circostanze, avrebbe sentenziato che per i militari così dev'essere. Dovrò, dunque, ricorrere al Consiglio di Stato. Dubbio: potrò o non ricorrervi come cittadino italiano o, come militare, mi sarà precluso tale diritto? Ma soprattutto con l'aggravante del militare (16 trasferimenti con la famiglia in 37 anni) converrà farlo? QUARTO TEMPO: nella determinazione dell'equo canone, poi maggiorato per noi militari del 50%, l'organo tecnico ha adottato i coefficienti più elevati manifestamente non adeguati al caso reale (ascensore che ha circa mezzo secolo, portoni da manutenziare, muri perimetrali interni scrostati e malconci, assenza di box per auto, ecc.). Le istanze inoltrate dagli utenti così penalizzati, me compreso, sono state senza esito e risposta. Dubbio: investire altri 5 milioni per ricorrere al Tar Piemonte anche do¬ po i due precedenti eclatanti o acquisire definitivamente che, dovendo essere i militari pronti e preparati a rischiare la vita «per la difesa del Paese e delle sue libere istituzioni», non sono cittadini comuni? QUINTO TEMPO: l'adeguamento Istat dell'equo canone per il corrente 1997 è stato prima trattenuto sulla pensione e poi comunicato (sempre con Tassa a carico del destinatario). Ma non basta: con la stessa comunicazione mi si informa che è stato trattenuto' anche in unica soluzione l'adeguamento Istat per il periodo pregresso 1/7/96 - 31/1/97, determinato solo ora in evidente violazione di norme valide per i cittadini italiani. Gen. Gerardo Scopi P.S. L'aspetto più grottesco della situazione è che la nostra Pubblica Amministrazione, nonostante la conclamata evidenza di comportamenti contrari al comune senso di giustizia ed equità, e talvolta anche delle norme vigenti, nulla farà né nel mio né negli altri casi a esso comuni, per porvi rimedio. Vorrei tanto poter descrivere, conoscendole approfonditamente, le norme con le quali altri Paesi civili tutelano in tutti gli aspetti, compreso quello non secondario dell'alloggio, durante e al termine del servizio i «loro» militari, più esposti con le famiglie ai disagi e ai sacrifìci loro richiesti, ma questo è un altro capitolo... Gentile Generale, la prendo in parola e aspetto l'altro capito¬ lo. Le sue vicissitudini mi hanno colpito, perché rivelano un dissidio penoso tra una burocrazia e l'altra. Il Tar parrebbe perseguire i militari come per realizzare una specie di vendetta su gente che ha goduto di privilegi. Ma l'Autorità Militare si rifiuta di cercar di ridurre il disagio, e, invece, pare a sua volta volersi vendicare di qualcosa. Da qualsiasi punto di vista la si guardi la Giustìzia italiana in cinque tempi con dubbi come lei stesso ha battezzato questo scritto con autoironia, qualsiasi interpretazione ci si azzardi a concepire, dà un risultato, a dir poco, curioso. Però, gentile Generale, non pensi che i cittadini italiani non militari stiano meglio. Sarebbe senz'altro un equivoco. I cittadini italiani non militari sono anche loro tartassati in altri modi. Lo Stato è equanime e salomonico. Le auguro, comunque, con tutto il cuore che la persecuzione finisca piesto. {o.d.b.1

Persone citate: Del Buono, Gentile Generale, Gerardo Scopi, Tassa

Luoghi citati: Piemonte, Pino Torinese, Quarto, Tar Piemonte, Torino