Blair dichiara guerra ai politici corrotti di Fabio Galvano

Blair dichiara guerra ai politici corrotti GRAN BRETAGNA Dopo i ripetuti scandali (protagonisti i conservatori) il premier introduce pene rigorosissime Blair dichiara guerra ai politici corrotti «Sette anni di carcere», cade l'immunità che datava dal 1689 LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sette anni di carcere per i politici corrotti: il giro di vite di Tony Blair, dopo anni di accuse rivolte al «marciume» del governo conservatore, è incapsulato in un progetto di legge che per la prima volta creerà in Inghilterra, per quanto riguarda deputati e membri del governo, il reato di corruzione. Finora l'immunità parlamentare proteggeva i colpevoli: il peggio che potesse accadere, dal momento che a giudicarli potevano essere soltanto i loro colleghi del Parlamento, era un'espulsione dai Comuni. In futuro, oltre a quei possibili sette anni di carcere, le bustarelle potrebbero costare anche una multa «illimitata». Il nuovo progetto di legge sarà annunciato nei prossimi giorni dal ministro degli Interni Jack Straw. L'iter parlamentare, tuttavia, non potrà avviarsi prima dell'anno prossimo perché il programma del governo ai Comuni è già molto fitto e non concede spazi per progetti estemporanei come questo. Ma parlarne già oggi può servile a dissuadere eventuali politici corruttibili. In ogni caso si tratta di una rivoluzione di non poco conto, che capovolge la «legge sui diritti» del 1689, quella che concede una totale immunità parlamentare. Dopo tre secoli, la necessità di affrontare il mal politico d'oggi ha spinto Lord Nolan, responsabile di un'inchiesta sui recenti casi di corruzione nella vita pubblica, ad auspicare nuove norme che chiariscano il reato di corruzione. Secondo indiscrezioni alle quali ha fatto riferimento il «Sunday Times», le nuove norme potrebbero riguardare anche giudici e consiglieri municipali. La debolezza dell'attuale sistema è stata messa ampiamente in luce nel corso degli ultimi due anni di governo conservatore. In particolare, osserva la stampa inglese, la nuova legge potrebbe regolare definitivamente casi come quello dell'ex deputato Neil Hamilton, accusato di avere ricevuto da Mohamed al-Fayed - il proprietario dei celebri magazzini Harrods - denaro in cambio di interpellanze parlamentari. Hamilton, che non è stato rieletto al voto del 1° maggio ed è stato sconfitto nella circoscrizione di Tatton da un candidato indipendente soprannominato «mister mani pulite», è oggetto di un'inchiesta parlamentare i cuj risultati dovrebbero essere pubblicati il mese prossimo. Ma anche se fosse giudicato colpevole di corruzione resterebbe impunito, dal momento che la legge non può essere retroattiva. Durante tutto il corso della campagna elettorale Tony Blair aveva insistito sul suo impegno a «ripulire» la politica britannica. «Non c'è nessuna giustificazione - osservavano ieri fonti di governo - per un diverso trattamento dei deputati. Non possono restare al di sopra della legge». Il testo del progetto potrebbe anche essere modificato, quando il governo lo presenterà, alla luce del rapporto Nolan sulle amministrazioni locali. Lo stesso Nolan, nelle previsioni di Westminster, sarà prossimamente incaricato di guidare un'altra commissione d'inchiesta incaricata d'indagare sul finanziamento dei partiti, e anche questo potrebbe trovare qualche riferimento nella nuova legge. Il governo intende, in tema di fondi ai partiti, proibire donazioni dall'estero (una misura particolarmente dannosa per i conservatori) e costringere i partiti a rivelare il nome di chi versa più di 5 mila sterline, quasi 14 milioni di lire. Fabio Galvano

Persone citate: Jack Straw, Lord Nolan, Neil Hamilton, Tony Blair

Luoghi citati: Gran Bretagna, Inghilterra, Londra