Craxi: «Processi inventati Non potrei non oppormi»

Craxi: «Processi inventati Non potrei non oppormi» INTERVISTA L'EX LEADER DEL GAROFANO Craxi: «Processi inventati Non potrei non oppormi» PRONTO, Bettino Craxi? Ha letto cosa ha detto Davigo? «Me lo hanno riferito: chi si oppone ai processi è un terrorista. E che quindi io sarei un brigatista». Davigo ha detto che si equivalgono i metodi non le persone. «In che senso i metodi?» I metodi per rallentare i processi. «Scusi e perché io non dovrei oppormi a simili processi? Sono processi falsi, processi combinati». Lei è stato condannato in secondo grado, quindi in corte d'appello... «E allora? Quello che mi ha confermato la condanna per il Conto Protezione è un processo falso quanto il primo, perché basato su una falsa accusa». Quale sarebbe la falsa accusa? «Che io avrei contribuito, con quel finanziamento datato 1980, aUa bancarotta del Banco Ambrosiano. E' un'idea pazzesca». Lei dice: si sono inventati una imputazione. «Esatto: inventata. Non avrebbero potuto processarmi per finanziamento illecito perché il reato, 17 anni dopo, è prescritto. Allora si sono inventati il concorso in bancarotta». Insisto: lei è stato giudicato già da due corti diverse. Una volta se la prendeva solo con i pubblici ministeri. Non le sembra troppo accusare tutti i giudici milanesi di complottare per condannarla? «Non esagero affatto perché sono tutti d'accordo. Ma insomma le pare possibile che sia io l'unico responsabile del crack del Banco Ambrosiano? Io, Bettino Craxi?». I giudici hanno condannato anche Martelli, Di Donna, Silvano Larini e Licio Celli. «Bene, bravi tutti condannati». Salvo che a Martelli, Di Donna e Larini la pena è stata condonata. «Buon per loro». Niente da dire? «Guardi, al processo potevano sentire persone, anche autorevolissime, che mi avrebbero sca gionato». In che senso? «Nel senso che in quegli anni, il Banco Ambrosiano era considerato una delle banche più solide del Paese. E ci sono autorevolissime persone che lo avrebbero potuto confermare in aula». A chi si riferisce? «Mi riferisco a Carlo Azeglio Ciampi, a Lamberto Dini, entrambi ai vertici della Banca d'Italia, e a Guido Rossi, che consentì la quotazione in Borsa del Banco. Questo per dirle che se anche avessimo ricevuto un finanziamento di 7 milioni di dollari, nessuno, dico nessuno, avrebbe mai potuto sostenere che quell'esborso costituisse un contribuito a determinare una bancarotta». Perché parla al condizionale? Perché dice «se anche avessimo ricevuto...»? «Perché non è affatto dimostrato che quei soldi arrivassero dal Banco Ambrosiano». E allora da dove? «Lo chieda ai giudici, sono loro che fanno le indagini». Lei si appella ai processi, ma non li riconosce legittimi. «E come potrei considerarli legittimi? Ma finirà! Finirà!...». Cosa finirà? «L'epoca giustizialista, l'impazzimento della magistratura, il delirio di onnipotenza». Lei davvero crede che questo sia il problema? «Io penso che quei giudici e quei magistrati milanesi non ci potranno fare niente. La loro stagione sta finendo. E io non gli darò la soddisfazione di sottomettermi ai loro giudizi: per quanta rabbia abbiano contro di me, non mi possono fare niente». Per la verità l'hanno condannata già a... «E allora? Io sono protetto dalle leggi internazionali. Sono protetto di fronte a questa pazzesca aggressione, da questo massacro giudiziario che ancora da voi in Italia qualcuno chiama giustizia». Il procuratore Francesco Saverio Borrelli, l'altro giorno, ha detto che anche la nuova classe politica non ha intenzione di sottoporsi ai controlli... «Non ho avuto il piacere di leggere le dichiarazioni del signor Borrelli». E dice... «Suggerisco al signor Borrelli di parlarne con la nuova classe politica, che in realtà è quella vecchia, anzi vecchissima». Pino Corrias «Non è giustizia ma l'impazzimento della magistratura: però questa stagione ora sta finendo» entati ormi»

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