IL VOTO STERILE DELLA LEGA di Gianni Vattimo

Sulla diplomazia italiana in Albania si riaccende lo scontro tra Dini e Rifondazione IL VOTO STERILE DELIA LEGA SE davvero, come appare dalle loro stesse dichiarazioni, i componenti leghisti della Bicamerale sono rientrati in commissione solo per scompigliare (quelli che loro chiamano) i giochi e, soprattutto, per gettare discredito su tutta l'impresa delle riforme istituzionali, senza perseguire alcun fine politico positivo, sarebbe forse il caso che tutte le altre forze politiche ne prendessero atto in modo più radicale di quanto non sembrino aver fatto finora. Se poi si aggiunge all'intento puramente distruttivo del voto in commissione l'esplicito dileggio del Parlamento da cui è stato accompagnato e seguito, e si collega il tutto alle iniziative eversive a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane (l'occupazione di San Marco; ma anche il referendum dei gazebi, non tanto innocuoV allora appare pericolosamente insufficiente la risposta che finora è venuta sia dal governo sia dalle forze politiche. La grande maggioranza degli italiani, di cui, bene o male, deputati e senatori non leghisti che siedono in Parlamento sono i legittimi rappresentanti, non può ulteriormente tollerare di essere presa in giro da una Lega che peraltro mostra sempre più chiaramente di non essere un innocente gruppo di clown dedito a recite dialettali e a manifestazioni folkloristiche. E' vero che votando come hanno votato, e anche dichiarando quello che hanno dichiarato, i commissari leghisti hanno solo esercitato un diritto riconosciuto dalla legge (mentre diverso è il caso dei gazebi, delle milizie padane, delle repubbliche serenissime). Ma fino a quando gli altri gruppi politici, così radicalmente ed Gianni Vattimo CONTINUA A RAG. 2 SECONDA COLONNA

Luoghi citati: Delia