Vola alta l'aeropittura dell'artista perugino

NARCISO NARCISO DOTTORI IL FUTURISTA Vola alta l'aeropittura dell'artista perugino CI fu un tempo, non troppo lontano, in cui impazzavano i «paroliberi» (oggi proliferanti nei salotti televisivi) e gli «aeropittori»; Marinetti teneva le sue imprevedibili serate teatrali con lancio finale di uova marce e torsoli di frutta: eravamo, in quei vicini Anni Venti, nel gran momento del Futurismo, l'avanguardia rivoluzionaria artistica italiana più nota e più importante prima del «Concettuale» e del «Postmoderno» e accanto alla «Metafisica». Oggi si stenta a credere che dalla velocità e dal movimento (treni, auto, moto, aerei) un folto gruppo di pittori (Filila, Diulgheroff, Farfa, Depero, Dottori, Prampolini oltre ai grandissimi Boccioni, Balla e Severini) potesse trarre ispirazione continua, convinta e sincera. Così fu, e siamo grati a Elio e Marzio Pinottini che da molti anni presentano nella loro storica galleria Narciso questi nostri pittori futuristi. Ora è la volta di Gerardo Dottori (Perugia, 1884-1977) del quale non si vedeva una personale a Torino dal 1926 (tenuta nella sede dell'Associazione Stampa). L'ampia mostra merita ima visita non soltanto per ragioni di interesse e arricchimento culturale; alcuni dipinti sono autentici capolavori, come il pae¬ saggio con il mare del 1946 (foto in alto), che ha la qualità di un Ernst, e i molti «laghi umbri» visti dall'aereo, circoli azzurri nel verde folto dei boschi (in basso «Lago, colli, primavera degli Anni 40»). Molto belli anche «Rossi e verdi», del 1921, e «In corsa» (1925), prima versione del pannello centrale del «Trittico della velocità». Sono esposti anche molti studi, abbozzi di idee per dipinti, e alcuni quadri di arte sacra: Dottori fu infatti il primo futurista ad affrontare questo filone difficile. Come rileva giustamente Marzio Pinottini nel cataloghino, in questi bellissimi dipinti riaffiora quel misticismo umbro dei trecenteschi; la natura è vista come un «tutto» permeato di lirismo e religiosità. Questo pittore visse, come il poverello d'Assisi, fino a tarda età.nella casa di Perugia che si era costruita nel 1926. Le sue opere testimoniano che fu vero pittore al di là delle mitologie di una avanguardia che va presa come tante altre e non deve influenzare il giudizio sulla bellezza di molte opere in mostra. Beppi Zancan Gerardo Dottori Gallerìa Narciso, piazza Carlo Felice 18* orario 10-12,30 e 15,30-19,30; chiuso lunedì e festivi Fino al 28 giugno

Luoghi citati: Assisi, Perugia, Torino