Tifoni, cicloni, trombe d'aria

Tifoni, cicloni, trombe Tifoni, cicloni, trombe Ze cause: pesanti sbalzi di pressione atmosferica L'imbuto assottigliato all'estremità, che pende basso dalla base delle nubi principali, e quello di un tornado che attraversò il Nord Dakota [USA] il 20 giugno 1957. L'imbuto contorto può sollevarsi da terra nel suo viaggio attraverso il territorio. NELLA troposfera, la parte più bassa dell'atmosfera terrestre (fino a circa 10 chilometri dal suolo), la distribuzione dell'aria non è uniforme ma varia da zone di bassa pressione, dove l'aria è dilatata e spinta verso l'alto, a zone di alta pressione, dove è compressa verso la superficie terrestre; queste disomogeneità determinano spostamenti d'aria in senso orizzontale dalle aree anticicloniche (alta pressione) a quelle cicloniche {bassa pressione). I venti e le precipitazioni traggono sempre origine da questi spostamenti, ma con sostanziali differenze alle diverse latitudini, (dis.l) (dis. 2) In Europa; e cosi in genere alle medie latitudini, le perturbazioni sono conseguenza della formazione di aree cicloniche in cui aria fredda (più pesante) di origine polare circonda e solleva aria calda tropicale (più leggera) che viene così raffreddata e, cedendo acqua, forma le precipitazioni. (dis. 3) Con il passare del tempo il fronte freddo, la linea lungo la quale l'aria fredda si incunea sotto quella calda, si avvicina e quindi raggiunge il fronte caldo isolando così la massa d'aria calda e completando l'evoluzione del ciclone; sfortunatamente i cicloni si presentano quasi sempre a famiglie di 3-5 elementi, (dis.4) ciascuno dei quali, nel suo percorso verso Est, si evolve con leggero ritardo rispetto al precedente. Nll iil l iih pNella zona intertropicale le aree cicloniche sono caratterizzate da venti scarsi ed abbondanti precipitazioni; possono però evolvere in veri e propri cicloni tropicali. Si tratta in questo caso (dis. 5), di fenomeni meteorologici violentissimi (i tifoni dell'Estremo Oriente e gli uragani del Centro America) che si originano sul mare, prevalentemente nei mesi a cavallo tra estate e autunno, quando si possono cioè formare masse d'aria calda e umida; migrano poi, con velocità fino a 80 km/h, su isole e coste per esaurirsi quando penetrano nei continenti o si spostano su acque più fredde. i lià di kh pI venti, con velocità di 100-200 km/h, convergono verso il centro dell'area ciclonica dove si innalzano sollevando l'aria umida marittima e determinando la condensazione del vapor d'acqua e, infine, le eccezionali piogge; le parte centrale del ciclone, l'occhio (dis. 6), ha un diametro di qualche decina dì km e presenta venti deboli e variabili con nubi scarse tali da consentire ampie schiarite. Nota è la forza distruttiva di questi cicloni, dovuta sia alla violenza dei venti che alle inondazioni provocate dal mare che invade la terraferma. M l' li iù l pMa l'evento meteorologico più spettacolare è il tornado, vortice ciclonico di piccolo diametro e grande intensità che si estende verso il basso a partire da una nube temporalesca; la tipica forma ad imbuto, con la parte larga rivolta verso il cumulonemho e il tubo a forma di proboscide proteso verso il suolo, è in realtà una nube di goccioline (dis. 7) d'acqua miste a polvere e detriti in cui l'aria circola in senso antiorario con moto ascendente a velocità di oltre 300 km/h. Il tubo, al cui interno la pressione cade a valori bassissimi, presenta diametri che variano da pochi metri a diverse centinaia di metri ed è inizialmente più o meno verticale, ma spostandosi si inclina sempre di più. Queste spettacolari «trombe d'aria» sono tipiche della parte sud-occidentale degli Usa, tra le Montagne Rocciose ed il Messico, dove compiono percorsi piuttosto consueti in direzione Est alla velocità media di 40-50 km orari. Il loro straordinario potere distruttivo è dovuto all'azione combinata dei fortissimi venti e del repentino sbalzo di pressione: l'approssimarsi del vortice crea infatti un «vuoto d'aria» che può provocare persino lo scoppio delle case. Antonio Varaido -1015 Aree anticloniche e cicloni cheed andamento dei venti nell'emisfero boreale. r Ir» alto è riportata una rappresentazione planimetrica, in basso un profilo lungo la traccia x-y; i numeri sulle isobare indicano i valori della pressione in.millibàr; l'area anticlohica {Al è quella col segno +, l'area ciclonica fBJ quella col segno -. ' ' ' Oue momenti della fase iniziale dell'evoluzione di un ciclone delle medie latitudini Rappresentazione di un ciclone in planimetria [al centro), con due sezioni attraverso le isobare, lungo le linee AB [in alto] e CD [in basso]. La zona punteggiata indica l'area con precipitazioni. TROPOPAUSA ANATOMIA DI UN TORNADO Vortice vortice ! Zona di pioggia occhio Zona di pioggia 600 km [della pressione in illib] di Caratteristiche di un ciclone tropicale. In basso è rappresentato l'andamento planimetrico delle isobare [con i valori della pressione in millibar] e dei venti; in alto è riportata una sezione verticale con le varie parti del vortice.

Persone citate: Antonio Varaido

Luoghi citati: Centro America, Estremo Oriente, Europa, Messico, Usa